L’erede del presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador e candidata del partito Morena alla presidenza, Claudia Sheinbaum, è diventata la prima presidente donna del Messico, con una vittoria schiacciante. La candidata di sinistra ha ottenuto almeno il 58,3 per cento dei voti, secondo un conteggio rapido fatto dalla commissione elettorale. L’avversaria della coalizione di opposizione, Xóchitl Gálvez, ha ottenuto il 26,6 per cento, mentre il terzo candidato centrista del Movimiento Ciudadano, Jorge Álvarez Máynez, ha registrato il 9,9 per cento delle preferenze.

La commissione elettorale ha posticipato più volte la diffusione dell’esito del conteggio rapido, tanto da portare Gálvez a dubitare del risultato. «I voti ci sono. Non dobbiamo lasciare che li nascondano», ha scritto su X, nonostante il netto divario con la futura presidente.

Sheinbaum, 61 anni, scienziata del clima, è stata sindaca di Città del Messico. Nipote di immigrati dalla Lituania e dalla Bulgaria, ha contribuito a fondare il partito di sinistra Morena, creato nel 2014 e che nel 2018 è riuscito a porre fine a decenni di governi di centro destra, con la vittoria di Andrés Manuel López Obrador, che aveva ottenuto il 54,71 per cento.

Obrador si è congratulato con Claudia Sheinbaum su X, «ha trionfato con un ampio margine», ha scritto, precisando che «sarà la prima donna presidente del Messico, tra 200 anni... E potrebbe anche essere il presidente con più voti in tutta la storia del Messico».

Elezioni violente

Nella seconda economia dell’America Latina, quasi 100 milioni di persone erano chiamate a votare. Circa 30 candidati sono stati uccisi durante la campagna elettorale, due dei quali ieri a urne aperte. Israel Delgado, 35 anni, era candidato alle elezioni locali nell’ovest del paese, nello stato del Michoacan, ed è stato ucciso con colpi di arma da fuoco poco prima che aprissero le urne per il voto delle presidenziali, nella notte tra sabato e domenica vicino a casa sua.

Due persone sono invece state uccise domenica in due diversi attacchi ai seggi elettorali, nello stato di Puebla: nel seggio di Cyomeapan, dopo che ignoti erano entrati per rubare le urne, e in quello della città di Tlapanala. La questione della sicurezza, in una campagna elettorale caratterizzata dalla violenza, rimane un tema cruciale che dovrà essere affrontato dalla nuova presidente. 

Il programma

Sheinbaum ha condotto la campagna elettorale seguendo la linea del suo erede, ma ha davanti a sé un percorso complicato: dovrà da un lato bilanciare le promesse di promuovere le politiche di welfare popolare e dall’altro fare i conti con un paese in deficit di bilancio e una bassa crescita economica. 

Tra le questioni principali, quello della sicurezza, come è emerso anche dalle elezioni presidenziali. Ha promesso di migliorare la situazione senza però fornire molti dettagli. Secondo molti esperti, con la presidenza di Lopez Obrador la criminalità organizzata ha ampliato e approfondito la propria influenza. Il numero di persone uccise, durante il suo mandato, è aumentato rispetto alle altre amministrazioni della storia moderna messicana, oltre 185mila. Anche se il tasso di omicidi è diminuito.

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