L’evento si terrà dal 21 al 25 giugno, il titolo di questa edizione è: “Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazioni, sogni”. Personalità delle istituzioni, della cultura e della società civile racconteranno le esperienze vissute in prima persona in merito al contrasto dei fenomeni mafiosi: saranno testimoni dell’impegno contro tutti i tipi di mafie
Torna, per la dodicesima edizione, il Festival dei libri sulle mafie con tanti incontri, tavole rotonde, mostre e spettacoli che si potranno seguire anche online. Numerosi saranno gli ospiti che interverranno, fra questi, il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, il procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli, Cecilia Strada operatrice umanitaria della Onlus Resq, la scrittrice di origine somala Igiaba Scego, Corinne Vella, sorella della giornalista Daphne Caruana Galizia, e la giornalista Vera Politkovskaja.
Alcuni incontri saranno dedicati alle stragi mafiose avvenute a Milano, Firenze e Roma nel 1993, senza dimenticare le storie locali di coloro che hanno combattuto la ‘ndrangheta. Vi sarà, inoltre, l’occasione di approfondire la strategia stragista esportata trenta anni fa dalla Sicilia al resto del mondo.
Durante il Festival è prevista anche l’esposizione della mostra fotografica intitolata “A testa alta”. Questo evento, in particolare, è dedicato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pio La Torre e Carlo Alberto dalla Chiesa, e anche ai loro congiunti e agli agenti, che con loro hanno testimoniato il valore della legalità democratica.
Ogni giornata sarà poi arricchita da contributi che racconteranno il Mediterraneo, le sue storie, le sue rotte e le sue insidie.
«Dai misteri delle stragi mafiose ai migranti vittime dei naufragi nel Mediterraneo e alle storie di chi resiste e si oppone alla prepotenza delle organizzazioni criminali. Il Festival Trame anche quest’anno si conferma uno spazio di confronto sulle grandi questioni spesso ignorate o raccontate in maniera superficiale», dice il direttore artistico del festival Giovanni Tizian. «Lo farà con la stessa consapevolezza di sempre, la stessa fin dalla fondazione: la cultura, la conoscenza e il dialogo sono le armi più efficaci per contrastare i poteri criminali e le logiche clientelari che fondano la loro natura sul favore, barattandoli con i diritti», ha aggiunto.
«Il festival arriva alla sua dodicesima edizione dopo essere stato selezionato nell'ambito del progetto “luci sui festival” in occasione dell'ultimo salone del libro di Torino. A conferma del cammino e del lavoro portato avanti nel corso del tempo che fa di Trame sempre più un motivo d'orgoglio per Lamezia e la Calabria», ha detto il presidente della fondazione Trame Nuccio Iovene.
Dunque, in questa occasione non saranno trattati solo fenomeni mafiosi, bensì vi sarà un intreccio tra legalità e sopraffazione: filo che lega saldamente gli eventi che da anni si verificano nel Mediterraneo a quelli, di stampo prettamente mafioso, che accadono in Italia.
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