Per il terzo giorno di fila l’esercito israeliano ha attaccato alcune aree della Striscia causando almeno settanta morti. L’esercito israeliano ha annunciato l’inizio di un’operazione via terra e ha vietato ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia
Proseguono i raid aerei su Gaza. Per il terzo giorno di fila l’esercito israeliano ha attaccato alcune aree della Striscia causando almeno settanta morti. Il numero delle vittime aumenta drasticamente con il passare delle ore. I bombardamenti hanno colpito alcune abitazioni a est di Khan Younis e a Rafah, nel sud, mentre al nord i raid si sono concentrati su Beit Lahyia. Nel frattempo l’esercito israeliano ha annunciato l’inizio di un’operazione via terra e ha vietato ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia.
Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha avuto colloqui telefonici con il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer per discutere su come ritornare a un cessate il fuoco nella Striscia. Mediatori di Hamas al Cairo per cercare di riesumare le negoziazioni.
Hamas ha risposto lanciando una serie di razzi verso la regione centrale di Israele senza causare vittime e feriti.
PUNTI CHIAVE
18:26
Herzog critica le scelte politiche di Netanyahu
17:06
Trump sostiene l'operazione militare israeliana
10:44
I famigliari degli ostaggi: "Furiosi con Netanyahu"
10:01
L'Idf lancia l'operazione via terra a Gaza
09:31
Oltre 70 morti nei raid notturni
Herzog critica le scelte politiche di Netanyahu
Senza menzionare per nome il primo ministro Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog ha attaccato il governo per aver perseguito politiche “divisive” e “unilaterali” mentre torna a combattere a Gaza. "È impossibile non essere profondamente turbati dalla dura realtà che si sta dispiegando davanti ai nostri occhi", ha affermato il presidente in un videomessaggio, citato da Times of Israel. "È impossibile riprendere i combattimenti per adempiere al sacro comando di riportare indietro gli ostaggi e allo stesso tempo non ascoltare e sostenere le loro famiglie disperate che stanno attraversando l'inferno sulla terra", ha continuato Herzog, affermando di incontrare famiglie in lutto che “implorano e gridano per evitare di approfondire la frattura e la divisione, chiedono unità, amore per Israele, chiedono di preservare lo Stato, chiedono un'indagine completa, approfondita e indipendente sul terribile disastro”. “Purtroppo”, ha continuato Herzog, “stiamo assistendo a una serie di azioni unilaterali e sono profondamente preoccupato per il loro impatto sulla nostra resilienza nazionale”. "Chiedo che ogni passo venga attentamente considerato ed esaminato per vedere se contribuisce alla resilienza nazionale, e soprattutto se contribuisce allo sforzo bellico e al ritorno degli ostaggi", ha concluso
Trump sostiene l'operazione militare israeliana
Donald Trump "sostiene pienamente Israele e l'esercito israeliano e le azioni intraprese negli ultimi giorni" a Gaza: lo detto ai reporter la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Il presidente degli Stati Uniti "ha chiaramente fatto capire ad Hamas che, se non avesse rilasciato tutti gli ostaggi, avrebbe vissuto l'inferno e sfortunatamente Hamas ha scelto di fare un gioco mediatico con le vite umane",
Oltre 110 morti nella Striscia nell'ultimo giorno
Almeno 110 palestinesi sono stati uccisi dai bombardamenti delle Forze di difesa israeliane (Idf) sulla Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo hanno detto fonti mediche ad Al Jazeera. In particolare, nell'area di Abasan al Kabira, nell'est del governatorato di Khan Younis, nel sud di Gaza, i raid delle Idf avrebbero causato la morte di 13 persone e il ferimento di altre 40. Dall'alba di martedi', quando le Idf hanno avviato una nuova operazione su larga scala a Gaza interrompendo definitivamente il cessate il fuoco con Hamas, oltre 500 palestinesi sono morti negli attacchi, in base ai dati diffusi dal movimento islamista palestinese
Lammy: dopo operazioni militari Hamas sarà ancora a Gaza
Non importa quante campagne militari conduca Israele nella Striscia di Gaza alla fine "Hamas sarà ancora lì" e sarà necessario un processo politico: lo ha ribadito il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, intervenuto alla Camera dei Comuni. "Dopo 17 mesi di bombardamenti, se doveva funzionare avrebbe già funzionato. Non ha funzionato, e come la notte segue il giorno, alla fine di qualsiasi operazione militare Hamas sarà ancora lì e si dovrà tornare comunque a un processo politico", ha spiegato Lammy. "Quindi, continuiamo con il processo politico e i colloqui di cessate il fuoco adesso: proroghiamo la fase uno [dell'accordo di cessate il fuoco] alla fine della stagione del Ramadan e della Pasqua e lavoriamo sodo per arrivare alla fase due", ha concluso.
Migliaia di manifestanti in marcia verso la Knesset
Migliaia di persone stanno marciando verso la Knesset a Gerusalemme per protestare contro il governo di Benjamin Netanyahu e la decisione di riprendere la guerra a Gaza senza aver raggiunto un accordo per la liberazione degli ostaggi.
Hamas rivendica il lancio di razzi verso Israele
Le Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato in un comunicato il lancio di razzi contro Israele "in risposta ai massacri sionisti dei civili" nella Striscia di Gaza. Si tratta della prima risposta dell'organizzazione palestinese dalla ripresa dell'operazione israeliana nell'enclave, martedì scorso. Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano, sono stati lanciati tre razzi, di cui uno intercettato, mentre gli altri due sono caduti in una zona aperta
Houthi: "Morti 16 alti ufficiali nei raid Usa"
Il gruppo yemenita filo-iraniano Houthi ha reso noto nella serata di ieri che 16 alti ufficiali militari sono stati uccisi negli attacchi lanciati questa settimana dagli Stati Uniti nello Yemen. In particolare, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa "Saba", sono morti i comandanti Zain al Abidin al Mahtouri, Ali al Habari, Saleh al Ashoul, Awad Ali Awad e Mohammed Ghanem. Gli Houthi hanno sottolineato che i militari sono stati uccisi nella loro battaglia a sostegno della Striscia di Gaza
Khamenei: Attacchi a Gaza crimini con complici gli Usa
La ripresa degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza è un "crimine davvero grande e atroce" di cui gli Stati Uniti "sono complici". Lo ha detto oggi la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo messaggio per il capodanno persiano (Nowruz). Khamenei ha invitato i paesi islamici "a mettere da parte le divergenze", perché "questa questione riguarda l'intera Ummah islamica", esortando anche "quanti cercando la libertà nel mondo, all'interno degli stessi Stati Uniti, nei paesi occidentali ed europei e in altri paesi, a opporsi con forza a questa azione traditrice e orrenda". "Ancora una volta i bambini vengono uccisi, le case vengono distrutte e i civili sfollati. La gente deve fermare questa tragedia - ha detto l'ayatollah, stando al testo riportato dai media iraniani - naturalmente, gli Stati Uniti sono complici di questa tragedia. Gli esperti di questioni politiche in tutto il mondo concordano sul fatto che questa azione viene condotta sotto la direzione degli Stati Uniti, o quantomeno, con l'approvazione e il via libera degli Stati Uniti. Quindi, anche gli Stati Uniti sono complici di questo crimine. Lo stesso vale per quanto accade in Yemen. Anche gli attacchi al popolo dello Yemen e ai civili yemeniti sono un crimine che deve essere fermato una volta per tutte".
I famigliari degli ostaggi: "Furiosi con Netanyahu"
"Le famiglie degli ostaggi sono furiose questa mattina perché la riunione del gabinetto di sicurezza per discutere del destino dei nostri cari, programmata per stasera, è stata posticipata". È quanto si legge in una dichiarazione del Forum dei familiari degli ostaggi. Nonostante sia stato chiesto "all'inizio della settimana, come da mesi, un incontro urgente con il primo ministro e il gabinetto di sicurezza, non abbiamo ancora ricevuto risposta", ha sottolineato l'organizzazione.
Israele blocca l'accesso al nord di Gaza ai palestinesi
L'esercito israeliano ha annunciato che non permetterà più ai palestinesi di entrare nel nord di Gaza da sud, ripristinando il blocco sul nord dell'enclave che ha mantenuto per gran parte della guerra prima del cessate il fuoco di gennaio. L'esercito israeliano ha messo in guardia le persone dall'utilizzare la principale autostrada nord-sud del territorio per entrare o uscire dal nord e ha detto che solo il passaggio verso il sud sarà consentito lungo la strada costiera di Gaza.
Guterres: "Condanno tutti gli attacchi contro il personale Onu e chiedo un'indagine completa"
"Sono inorridito dalla morte e dal grave ferimento dei colleghi dell'Onu quando il loro edificio è stato colpito oggi a Gaza". Lo ha scritto su X ieri sera il segretario delle Nazioni Unite António Guterres. "Condanno tutti gli attacchi contro il personale delle Nazioni Unite e chiedo un'indagine completa", ha aggiunto.
Pizzaballa: "Non si vede alcun desiderio costruire il dopo"
"Non si è visto da nessuna parte il desiderio di costruire un dopo. E non vedo le condizioni né locali né internazionali". Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che in un'intervista al Corriere della Sera ha lamentato che "manca la fiducia. E non puoi costruire prospettive se manca la fiducia. Per questo è così difficile: nessuno vuole parlare con l'altro". "Uno degli aspetti fondanti della guerra, non solo di questa ma di tutte le guerre, è il linguaggio violento", ha detto Pizzaballa, "un linguaggio di disprezzo, di rifiuto dell'altro, che inizia sempre prima della guerra e ne è una premessa. Il linguaggio violento porta a una mentalità violenta e infine all'uso della violenza". Per il patriarca di Gerusalemme la 'legge del piu' forte' "c'è sempre stata, non è un'invenzione del nostro tempo". "Gli organismi multilaterali e tutte le forme di garanzia non ci sono più, o non vengono considerati". Si è creato "un ginepraio assai complesso che richiederebbe soluzioni altrettanto complesse e lunghe nel tempo, ma anche una volontà che non c'è". Quanto ai 600 cristiani che vivono a Gaza, il patriarca ha spiegato che "durante la tregua, qualcuno era uscito, ma adesso sono rientrati tutti nel complesso della parrocchia. Per loro e' piu' sicuro rimanere li'. Non stanno bene. Sono preoccupati. Sono anche stanchi".
L'Idf lancia l'operazione via terra a Gaza
L'operazione di terra a Gaza è iniziata e le Idf hanno proibito ai residenti di Gaza di camminare sulla strada Salah al-Din, una delle principali arterie che attraversano la Striscia da nord a sud. Lo ha scritto su X il portavoce in arabo delle Idf, Avichay Adraee, aggiungendo che "per la vostra sicurezza, è vietato avvicinarsi alle forze dell'esercito israeliano nella zona difensiva e in qualsiasi luogo in cui siano schierate".
Bin Salman sente Macron e Starmer
Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, ha ricevuto una telefonata dal presidente francese Emmanuel Macron e una dal primo ministro britanni, Keir Starmer. Lo riporta l'agenzia di stampa del Regno "Spa". Con Macron, l'erede al trono ha discusso della ripresa degli attacchi israeliani a Gaza, oltre agli sforzi per fermare le operazioni militari e proteggere i civili. Inoltre, Macron ha elogiato il ruolo del Regno nel dialogo fra Stati Uniti e Russia e nei colloqui per risolvere la crisi in Ucraina. Le parti hanno anche affrontato questioni di reciproco interesse. Con Starmer, Bin Salman ha parlato degli sviluppi nella Striscia di Gaza e delle loro ripercussioni politiche e di sicurezza. Starmer ha elogiato il ruolo fondamentale del Regno nell'ospitare il dialogo fra Stati Uniti e Russia a Gedda. Le parti hanno esaminato gli sforzi per risolvere la crisi ucraina e hanno anche discusso dei modi per migliorare la cooperazione
Una delegazione di Hamas al Cairo per le mediazioni
Una delegazione di Hamas dovrebbe arrivare oggi al Cairo per incontrare alti funzionari egiziani sugli sforzi per raggiungere un rinnovato cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta il quotidiano di proprietà del Qatar Al-Araby Al-Jadeed. Fonti egiziane hanno riferito al giornale che una delegazione militare israeliana ha fatto una breve visita al Cairo ieri sera e ha incontrato il capo dell'intelligence egiziana, Hassan Rashad. La delegazione ha discusso delle limitate operazioni terrestri delle Forze di difesa israeliane a Gaza e del rafforzamento delle forze in tutta la Striscia, afferma il giornale. Hamas ha informato i mediatori di essere disposta a rilasciare gli ostaggi israeliani, a condizione che ciò faccia parte della transizione alla seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco. Israele ha rifiutato di avanzare alla seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco, ormai defunto, che vedrebbe l'esercito israeliano ritirarsi da Gaza, a meno che tutti gli ostaggi non vengano rilasciati.
Oltre 70 morti nei raid notturni
Sono oltre 70 i palestinesi rimasti uccisi nei raid aerei lanciati oggi da Israele nelle città di Khan Younis, Rafah e Beit Lahiya, nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti locali e sanitarie citate dai media palestinesi, secondo cui il bilancio delle vittime potrebbe aumentare a fronte di diverse persone ancora sotto le macerie
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