Lo ha detto la ministra degli Esteri. La Polonia possiede decine di veicoli Leopard 2, ma ha bisogno dell’autorizzazione tedesca per esportarli
La Germania consentirà la riesportazione in Ucraina dei carri armati che ha venduto alla Polonia. Lo ha detto ieri la ministra degli Esteri tedesca Anna Baerbock dopo settimane di stallo sull’invio dei blindati pesanti agli ucraini. Baerbock ha precisato che non è ancora arrivata una richiesta ufficiale dal governo polacco, ma che quando sarà formulata il governo tedesco «non si metterà sulla sua strada».
La questione dell’invio di carri armati in Ucraina prosegue da mesi, ma ha avuto una rapida accelerazione nelle ultime settimane, quando Regno Unito e Polonia hanno annunciato la loro intenzione di inviare nel paese moderni carri armati di produzione Nato. L’Ucraina ha già ricevuto centinaia di carri armati, ma fino ad ora si era trattato di modelli di fabbricazione sovietica.
Le scorte di questi veicoli negli arsenali dei paesi alleati si sono però ormai esaurite. L’unico modo di rifornire l’Ucraina di carri armati ora è inviare modelli Nato, che però richiedono l’addestramento dei militari ucraini e l’invio di parti di ricambio e altre attrezzature logistiche per assicurarne il funzionamento.
Per queste ragioni, il Leopard 2 tedesco è ritenuto uno dei mezzi più adatti all’invio in Ucraina. Sono 15 i paesi Nato ad utilizzarlo e ne sono state prodotte varie migliaia. Questo significa che ci sono numerose parti di ricambio sparse per tutta Europa e che diversi paesi possono fornire il veicolo agli ucraini, senza privarsi completamente della loro flotta di carri armati.
Per farlo, però, serve il permesso del governo tedesco che fino a questo momento ha esitato ad appoggiare apertamente l’invio per timore che l’invio di questo tipo di veicoli causi un’ulteriore escalation con la Russia.
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