Il nuovo cancelliere ha giurato e ora si prepara alle nuove sfide: lotta alla pandemia, climate change, povertà e digitalizzazione. Venerdì andrà a Parigi e Bruxelles, a raccogliere l’eredità di Merkel in Ue
Si apre una nuova era per la Germania. Olaf Scholz ha giurato davanti al parlamento tedesco – promettendo, tra le altre cose, di dedicare le sue energie al benessere del popolo tedesco, per aumentare i loro benefici e per allontanare loro i danni – ed è quindi ufficialmente il nuovo cancelliere della Germania.
Scholz, che sostituirà Angela Merkel dopo 16 anni, è stato eletto questa mattina dal parlamento tedesco con 395 voti a favore, mentre 303 sono stati i voti contrari, e sei gli astenuti. Durante il giuramento ha omesso, da ateo, la formula «e che Dio mi aiuti».
Il nuovo cancelliere è stato poi nominato formalmente dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.
A 63 anni Scholz diventa il nono cancelliere eletto dopo la Seconda guerra mondiale, e il quarto cancelliere dell'Spd dopo Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schroeder.
La sua coalizione “semaforo” a tre partiti – Spd, Verdi e liberali – detiene 416 seggi – su 736 – nella camera bassa del parlamento.
Un lungo applauso e una standing ovation hanno salutato l’ex cancelliera Merkel quando è entrata nel Bundestag per assistere al voto da spettatrice.
Chi è Olaf Scholz
Scholz è nato il 14 giugno 1958 a Osnabrück, in Bassa Sassonia, è laureato in giurisprudenza all’università di Amburgo e prima di entrare in politica si è occupato di diritto del lavoro. Dal 1975 fa parte del partito Spd, è stato sindaco di Amburgo dal 2011 al 2018, e poi ministro delle Finanze e vice-cancelliere del quarto governo – l’ultimo – di Angela Merkel.
Durante gli anni da ministro la sua popolarità è cresciuta notevolmente, anche grazie al modo in cui ha gestito l’emergenza economica dovuta al coronavirus, cioè distribuendo sussidi statali e lavorando attivamente per la creazione del Fondo della ripresa approvato dal Consiglio Europeo.
Socialdemocratico moderato, durante la campagna elettorale Scholz si è fatto strada sfruttando gli errori, e silenziosamente è giunto al traguardo riuscendo a convincere i cittadini tedeschi che un governo di centrosinistra non sarebbe stato poi tanto diverso dai sedici anni di Angela Merkel.
Viene infatti considerato da molti osservatori internazionali come il vero erede della ormai ex cancelliera, nonostante non appartenga al suo stesso partito.
Le priorità in agenda
In cima alla lista delle sue priorità, Scholz ha posto l’obiettivo del salario minimo a dodici euro, il contrasto alla povertà infantile, un miglioramento delle misure pensionistiche e la risoluzione del problema del caro-affitti. Ha anche ambiziosamente promesso di investire almeno 50 miliardi all’anno per la lotta al climate change, la mobilità, la digitalizzazione e la salute.
Scholz farà il suo primo viaggio all’estero venerdì, a Parigi e a Bruxelles, per incontrare i leader mondiali e raccogliere l’eredità di Angela Merkel nell’Ue e nella Nato.
I ringraziamenti ad Angela Merkel
Nel suo discorso “d’addio”, Angela Merkel ha ringraziato Scholz e tutto il suo entourage. «È un onore fare questo lavoro – ha detto – Chi si muove tra gli uffici della cancelleria sa cosa significa la politica; ogni giorno si presentano sfide diverse. Prendete possesso di questa casa e lavorate al meglio per il vostro paese. Questo è il mio augurio».
Ha preso poi la parola Scholz: «È un onore e una sfida essere il Cancelliere di questo paese, sono orgoglioso di questo compito, e di tutte le esperienze avute con Angela Merkel». «Vorrei ringraziarla per il suo lavoro in questi 16 anni – ha aggiunto Scholz – Ha dovuto affrontare grandi crisi, e alcune le abbiamo affrontate insieme: la crisi finanziaria del 2008, la sfida migratoria del 2015, la grande sfida economica e sociale collegata al Covid».
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