La giudice conservatrice della Corte suprema che nella vulgata doveva interpretare fedelmente il verbo di Trump ha preso posizioni inattese, mostrando che l’allineamento ideologico dei giudici non può essere dato per scontato
- La maggioranza conservatrice potenziata dalle nomine di Trump non ha dato origine a una corazzata giuridica fatta di sentenze politicamente orientate. Nell’ultima tornata di sentenze si è raggiunta l’unanimità nel 43 per cento casi.
- Amy Coney Barrett si è rivelata una sorpresa. Non sarebbe la prima volta. Nel 1990 George H.W. Bush nominò David Souter, che si presumeva un conservatore affidabile. Negli anni successivi si spostò al centro, per diventare un pilastro dei liberal fino al ritiro nel 2009.
- È difficile pensare che Amy Coney Barrett sia diventata improvvisamente una liberal attivista dell’espansionismo dei diritto. Semplicemente la sua filosofia giudiziaria ha evidenziato che la maggioranza conservatrice è tutt’altro che compatta.