I ribelli dello Yemen hanno detto di aver attaccato una portaerei statunitense, mentre a Washington il presidente di Israele è stato ricevuto da Joe Biden
I ribelli houthi dello Yemen hanno detto di aver attaccato la portaerei USS Abraham Lincoln e altri due cacciatorpediniere statunitensi nel Mar Rosso. Il loro portavoce militare, Yahya Sarea, ha detto che l’attacco è avvenuto perché «il nemico americano si preparava a condurre operazioni ostili contro le postazioni yemenite nel mar arabico e nel mar rosso». Sempre secondo Sarea l’operazione «avrebbe raggiunto con successo i suoi obiettivi vanificando l’operazione del nemico».
Fonti occidentali entrate in contatto con la nave hanno riferito che non c’è stato alcun danno nell’immediato. A dicembre 2023 il segretario della Difesa statunitense, Lloyd Austin, ha lanciato l’operazione multinazionale "Prosperity Guardian" per proteggere la navigazione nel Mar Rosso.
Le forze statunitensi e britanniche hanno condotto significativi attacchi contro le postazioni degli Houthi in Yemen, con l'obiettivo di ridurre la capacità dei miliziani di attaccare le navi commerciali.
Dallo scorso ottobre gli Houthi, supportati dall’Iran, si sono posizionati come alleati chiave di Teheran nella regione, e hanno attaccato a più riprese le navi occidentali posizionate nel Mar rosso sostenendo di farlo in solidarietà con i palestinesi di Gaza e e hanno ripetutamente dichiarato che gli attacchi non finiranno fino a quando lo Stato ebraico non cesserà le operazioni militari contro la Striscia.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha registrato un video messaggio diretto agli iraniani, ma soprattutto alle iraniane, ha detto che «il governo dell’ayatollah Khamenei teme più il suo popolo del governo israeliano». Ha poi aggiunto «non lasciate che i vostri sogni svaniscano. Vi sento sussurrare “donna, vita, libertà”». E ha ribadito quanto aveva già detto in precedenza in un altro messaggio indirizzato al popolo iraniano: «Voi sapete che non sono io a volere questa guerra. Gli israeliani non la vogliono. C’è una sola forza che sta mettendo voi iraniani in grande pericolo: i tiranni di Teheran».
Mentre il primo ministro israeliano lanciava l’appello pubblico, il presidente Isaac Herzog è volato a Washington per incontrare il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden.
Prima del colloquio Herzog ha ricordato i due israeliani uccisi ieri mattina nel confine nord di Israele dai missili di Hezbollah. «Questo è ciò che stiamo attraversando dal Libano, signor Presidente», afferma Herzog, aggiungendo che l'Idf continuerà a difendere il popolo israeliano e a riconoscere gli sforzi di Biden per porre fine a quel conflitto in un modo in cui «ci sarà prima di tutto sicurezza per il popolo di Israele, così come per il popolo del Libano».
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