Quattro membri di due organizzazioni internazionali umanitarie sono stati uccisi nel corso del conflitto esploso nella regione etiope del Tigray. Le due organizzazioni coinvolte sono il Danish Refugee Council e il Comitato internazionale di soccorso. La guerra nel Tigray è iniziata il 4 novembre quando il governo etiope ha lanciato un’offensiva nella regione accusando le forze locali di avere attaccato una base militare federale.

L’esercito etiope aveva dichiarato la propria vittoria dopo avere conquistato la capitale tigrina, Macallè, a fine novembre, ma gli scontri non sono terminati. La guerra ha provocato finora la fuga di almeno 47mila civili che hanno abbandonato il Tigray per raggiungere il Sudan. La situazione preoccupa le Nazioni unite che hanno chiesto ripetutamente il cessate il fuoco nella regione e hanno concluso un accordo con il governo federale etiope per fare arrivare i propri aiuti nella regione. Secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati, Unhcr, quella dei profughi tigrini rischia di essere una «crisi umanitaria» che potrebbe arrivare a coinvolgere duecento mila persone.

Il coinvolgimento dell’Eritrea e dell’Oms

Nel corso della settimana, gli Stati Uniti hanno detto di avere le prove del coinvolgimento dell’Eritrea nel conflitto in atto nella regione. L’esercito eritreo starebbe aiutando le truppe etiopi contro i ribelli del Tigray al cui comando si trova il Fronte per la liberazione del Tigray (Tplf) storici avversari del governo di Asmara. A novembre, alcuni razzi avevano colpito l’aeroporto della capitale eritrea, Asmara. Il premier etiope, Abiy Ahmed, aveva accusato il Tplf di avere compiuto l’attacco. Proprio la pace con l’Eritrea era valsa nel 2019 la vittoria del premio Nobel per la Pace ad Ahmed.

Un altro soggetto internazionale chiamato in causa nel corso del conflitto è stata l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) il cui direttore,Tedros Adhanom, avrebbe, secondo le accuse del governo di Addis Abeba, aiutato i ribelli del Tplf a rifornirsi di armi. Di origini tigrine, Adhanom, prima di diventare direttore dell’Oms, era stato ministro della Salute durante il governo retto dal Tplf prima dell’avvento del nuovo premier. 

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