Nell’incidente sono morti anche il ministro degli Affari Interni Denys Monastyrskyi, il suo primo viceministro Yevgeny Yenin e il Segretario di stato Yuriy Lubkovich. Il presidente Zelensky ha espresso condoglianze alle vittime e annunciato indagini dei servizi di intelligence per ricostruire l’accaduto
È stato un mercoledì nero quello trascorso in Ucraina. Per la prima volta dall’inizio della guerra è morto – in circostanze ancora da chiarire – un alto funzionario del governo del presidente Volodmyr Zelensky.
Si tratta di Denys Monastyrskyi, il ministro dell’Interno che ha assunto la carica soltanto nel luglio del 2021. Era a bordo dell’elicottero che in mattinata si è schiantato vicino a un asilo coinvolgendo anche un edificio residenziale nell’impatto. I sopravvissuti sono stati evacuati e sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi. Ma in poche ore il bilancio dei morti e feriti è aumentato esponenzialmente.
Nell’incidente – avvenuto a Brovary, un sobborgo a Est della capitale Kiev – sono morti tutti i 9 membri dell’equipaggio, oltre a tre bambini e altre persone che si trovavano nell’area. Alla fine, dopo una serie di rivisitazioni, il servizio per le emergenze ha confermato il numero di 14 vittime, di cui un bambino, e almeno 25 feriti, tra cui dieci bambini. A bordo dell’elicottero oltre al ministro dell’Interno c’erano anche il suo primo viceministro Yevgeny Yenin e il Segretario di stato Yuriy Lubkovich.
Erano tutti ai vertici del ministero dell’Interno che ora dovrà essere “rifondato”. Nell’immediato, intanto, è stato nominato come nuovo ministro Ihor Klymenko, il capo della polizia nazionale ucraina. Su Telegram il presidente Zelensky ha rivolto un messaggio di cordoglio alle famiglie delle vittime e a quelle dei suoi collaboratori, prima di annunciare l’avvio delle indagini dei servizi di intelligence che ora dovranno ricostruire la dinamica dell’accaduto.
«Oggi si è verificata una terribile tragedia a Brovary, nella regione di Kiev – ha detto Zelensky – un elicottero dei servizi di emergenza statali è precipitato e sul luogo dell’incidente è scoppiato un incendio». Messaggi di cordoglio sono arrivati anche da parte dei leader delle istituzioni europee, mentre fuori l’asilo decine di persone hanno depositato fiori e peluche in ricordo delle vittime.
Le piste
Gli 007 ucraini dovranno capire se l’incidente è stato stato causato da un sabotaggio interno o da un attacco esterno di Mosca contro i vertici ministeriali. Per il momento non ci sono prove per entrambe le piste. Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio presidenziale di Zelensky, ha detto che i funzionari governativi a bordo dell’elicottero erano diretti verso una delle «zone calde» dell’Ucraina, molto probabilmente verso aree del fronte.
Ma Tymoshenko ha anche detto ai giornalisti che ci vorrà del tempo prima della conclusione delle indagini. Secondo quanto riportano i media ucraini, prima dello schianto alcuni testimoni hanno sentito il rumore di un’esplosione. Ma potrebbe trattarsi dello schianto avvenuto contro un edificio residenziale che ha fatto poi precipitare l’elicottero del servizio di emergenza su cui viaggiava il membro del governo e il suo staff.
Le parole di Putin
Dal Cremlino non sono giunte dichiarazioni sull’incidente. Visitando una fabbrica di armi a San Pietroburgo il presidente russo Vladimir Putin, è tornato a parlare della guerra in Ucraina. Putin si è detto sicuro di una vittoria della guerra: «È inevitabile». Ma per raggiungere l’obiettivo ha stimolato i sentimenti patriottici dei russi.
È necessaria «l’unità e la coesione del popolo russo e della Russia multinazionale, il coraggio e l’eroismo dei nostri combattenti... e naturalmente il lavoro del complesso militare-industriale e di fabbriche come la vostra e di persone come voi». Ma il discorso di Putin era atteso da giorni per capire se ordinerà una nuova mobilitazione parziale, dopo quella di settembre.
Ieri, il presidente russo si è limitato a dire, invece: «Stiamo valutando la possibilità di concedere un rinvio a coloro che dovrebbero essere chiamati per il servizio militare». Nella mattinata di ieri il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha paragonato le azioni dell’occidente a quelle di Hitler e Napoleone, attaccando le scelte dei governi europei sull’invio di armi all’Ucraina. Lavrov si è detto anche sorpreso delle posizioni assunte dal governo italiano a sostegno di Kiev, incolpando l’Europa.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che invieranno un nuovo pacchetto di aiuti, mentre il Regno Unito spedirà a Kiev carri armati Challenger 2. Chissà se basteranno a soddisfare le richieste della Nato, dopo che ieri il Segretario generale Jens Stoltenberg, ha detto che l’Ucraina ha bisogno di un «significativo aumento» in materia di armamenti.
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