Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, la proposta è insufficiente. Intanto, in sede Onu la Cina, l’India e l’Iran si astengono durante il voto per la risoluzione sulla pace varata dall’Assemblea generale
Dopo le piccole anticipazioni dei giorni scorsi il ministero degli Esteri cinesi ha pubblicato il suo piano sulla guerra in Ucraina, a un anno esatto dall’invasione della Russia. “La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina”, è il nome del documento, che fin dal titolo mantiene l’ambiguità di fondo che ha caratterizzato la posizione di Pechino in quest’ultimo anno.
Nei giorni scorsi l’ambasciatore cinese alle Nazioni unite, Zhang Jun, ha preferito non definire il documento come un piano di pace bensì come un documento «di posizionamento» da parte della Cina sul conflitto in corso.
Il piano è stato presentato a pochi giorni di distanza dalla visita del capo della diplomazia cinese, Wang Yi, a Mosca dove ha incontrato sia il ministro degli Esteri Sergej Lavrov sia il presidente russo Vladimir Putin. Dopo averne discusso, dal ministero hanno detto di essere soddisfatti dell’approccio neutrale cinese. Al momento non è ancora chiaro, invece, cosa ne pensano le autorità ucraine che prima di commentare le anticipazioni hanno preferito aspettare la pubblicazione ufficiale del documento cinese.
Cosa prevede il testo cinese
Rispettare la sovranità territoriale e la sicurezza di ogni paese, iniziare a rallentare le tensioni per arrivare a un dialogo di pace tra le parti, non fare uso di armi nucleari e biochimiche, favorire lo scambio di prigionieri, aumentare le esportazioni dei cereali ucraini, pensare alla ricostruzione e porre fine alle sanzioni. Sono questi i punti salienti del piano presentato dal ministero degli Esteri cinese.
Il testo, però, presenta alcune criticità ed è visto con sospetto dai paesi Nato. Prima fra tutte la mancata condanna cinese da parte dell’invasione russa a cui segue la mancata menzione della questione più delicata per le trattative di pace: lo status della Crimea e del Donbass. I territori sono al momento considerati incedibili da parte dell’Ucraina, ma la Russia li considera un’estensione della sua Federazione.
- Il primo punto del piano prevede il rispetto della sovranità di tutti i paese. «Il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni unite, devono essere rigorosamente osservati. La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di tutti i paesi devono essere effettivamente sostenute. Tutti i paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono membri uguali della comunità internazionale», si legge nel documento.
- «La sicurezza di un paese non dovrebbe essere perseguita a spese di altri. La sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari. I legittimi interessi e le preoccupazioni di tutti i Paesi in materia di sicurezza devono essere presi sul serio e affrontati in modo adeguato. Non esiste una soluzione semplice a una questione complessa. Tutte le parti dovrebbero, seguendo la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile e tenendo presente la pace e la stabilità a lungo termine del mondo, contribuire a forgiare un'architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile».
- «Il conflitto e la guerra non giovano a nessuno. Tutte le parti devono mantenere la razionalità e la moderazione, evitare di gettare benzina sul fuoco e aggravare le tensioni, e impedire che la crisi si deteriori ulteriormente o addirittura vada fuori controllo. Tutte le parti dovrebbero sostenere la Russia e l’Ucraina a lavorare nella stessa direzione e a riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile, in modo da ridurre gradualmente la situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale».
- «Il dialogo e i negoziati sono l'unica soluzione possibile alla crisi ucraina. La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso».
- «La sicurezza dei civili deve essere efficacemente protetta e devono essere creati corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Sono necessari sforzi per aumentare l'assistenza umanitaria nelle aree interessate, migliorare le condizioni umanitarie e fornire un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli, al fine di prevenire una crisi umanitaria su scala più ampia».
- «Le parti in conflitto devono attenersi rigorosamente al diritto umanitario internazionale, evitare di attaccare i civili o le strutture civili, proteggere le donne, i bambini e le altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra. La Cina sostiene lo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e invita tutte le parti a creare condizioni più favorevoli a questo scopo».
- «La Cina si oppone agli attacchi armati contro le centrali nucleari o altri impianti nucleari pacifici e invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, compresa la Convenzione sulla sicurezza nucleare (Cns), e a evitare con determinazione gli incidenti nucleari provocati dall’uomo. La Cina sostiene l’Agenzia Internazionale per l’energia atomica (Aiea) nello svolgere un ruolo costruttivo nella promozione della sicurezza degli impianti nucleari pacifici».
- «Le armi nucleari non devono essere usate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l’uso di armi nucleari deve essere contrastata. Occorre prevenire la proliferazione nucleare ed evitare le crisi nucleari. La Cina si oppone alla ricerca, allo sviluppo e all’uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi paese, in qualsiasi circostanza».
- Risolvere la crisi del grano esportando i cereali bloccati in Ucraina.
- «I paesi interessati dovrebbero smettere di abusare delle sanzioni unilaterali e della “giurisdizione a lungo raggio” nei confronti di altri paesi, in modo da fare la loro parte nella de-escalation della crisi ucraina e creare le condizioni affinché i paesi in via di sviluppo possano far crescere le loro economie e migliorare la vita dei loro popoli».
- Mettere in sicurezza le catene industriali e di approvvigionamento.
- Promuovere la ricostruzione una volta conclusa la guerra.
La reazione americana
Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha respinto parte del piano. Intervenendo alla Cnn ha detto: «La mia prima reazione è che potrebbe fermarsi al punto uno, che è quello di rispettare la sovranità di tutte le nazioni».
«L’Ucraina – ha aggiunto Sullivan – non stava attaccando la Russia. La Nato non stava attaccando la Russia. Gli Stati Uniti non stavano attaccando la Russia... Gli obiettivi della Russia nella guerra erano di cancellare l'Ucraina dalla mappa, di assorbirla nella Russia».
Il voto Onu
Intanto, l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha votato la risoluzione che prevede la «necessità di raggiungere, il prima possibile, una pace completa, giusta e duratura in linea con la Carta delle Nazioni unite». Il testo è stato approvato con 141 voti a favore, 7 contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Eritrea, Corea del Nord, Nicaragua e Mali) e 32 astenuti tra cui l’Indiala Cina e l’Iran.
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