Secondo la Cnn la struttura aveva disegnata sul tetto una croce rossa, simbolo di riconoscimento internazionale proprio per differenziarsi dagli altri edifici. Bombardato anche un altro ospedale nel sud di Rubizhne
A Severodonetsk i combattimenti sono sempre più cruenti. «I russi stanno facendo terra bruciata» ha detto ieri il governatore della regione di Lugansk Serhiy Haidai. Parte della città è andata distrutta e i bombardamenti militari non hanno risparmiato neanche le strutture sanitarie.
Secondo quanto riporta la Cnn un complesso ospedaliero situato al centro di Severodonetsk è stato bombardato nonostante sul tetto fosse disegnata una croce rossa per renderlo riconoscibile dagli altri edifici vicini.
L’articolo pubblicato dalla Cnn riporta come prove le immagini satellitari della Maxar che ritraggono l’edificio prima e dopo il bombardamento. Secondo la nota emittente un altro ospedale e un’azienda farmaceutica sono stati distrutti a sud di Rubizhne, cittadina situata sempre nell’Ucraina orientale.
I precedenti
Non è la prima volta che le strutture sanitarie vengono colpite durante la guerra in Ucraina. L’Organizzazione mondiale della sanità al 2 giugno ha denunciato 269 attacchi verificati contro strutture e servizi per la salute, durante i quali sono rimaste uccise almeno 76 persone e 59 ferite.
Uno degli episodi più noti è l’attacco, confermato dai russi stessi, contro una struttura sanitaria a Mariupol, città situata nel sud-est dell’Ucraina e ora completamente sotto il controllo dei separatisti filorussi di Donetsk.
Il punto a Severodonetsk
A Severodonetsk gli ucraini continuano a mantenere una linea di difesa nonostante ieri il ministero della Difesa russo ha detto che nuovi quartieri residenziali sono finiti sotto il suo controllo.
La scorsa settimana le truppe di Mosca avevano annunciato la conquista di quasi il 70 per cento della città ma nel fine settimana è iniziata una controffensiva organizzata da Kiev per riprendersi parte del territorio.
«Nessuno si arrenderà a Severodonetsk. I russi vogliono catturare la città entro il 10 giugno. Si stanno svolgendo feroci battaglie, i nostri difensori stanno combattendo per ogni centimetro della città», ha detto al Guardian il governatore di Lugansk Serhiy Haidai.
Qualora i russi riuscissero a conquistare la città, l’intera regione di Lugansk sarebbe sotto il loro controllo. Secondo quanto riportato dalle autorità ucraine a Severodonetsk ci sono ancora 12mila civili che non sono riusciti a lasciare la città attraverso i corridoi umanitari e le evacuazione delle scorse settimane. Ora, proprio come accaduto a Mariupol, anche loro rischiano una crisi umanitaria se la battaglia si protrae per altre settimane.
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