Continua la guerra in Ucraina dopo tre mesi dall’inizio dell’invasione russa. Domani segue le ultime notizie con una diretta costantemente aggiornata.

Cosa c’è da sapere:

  • Il generale ucraino Oleksiy Gromov ha detto che la Russia ha «il vantaggio» nella regione di Luhansk, dove si concentrano le forze russe impegnate nell’offensiva per conquistare il Donbass.
  • Il nuovo bollettino dell’intelligence britannica riporta che le forze russe hanno subìto gravi perdite tra gli alti ufficiali per via della loro incapacità di prevedere le mosse della difesa ucraina. Le perdite hanno riguardato anche le forze aeree di Mosca.
  • Le autorità locali di Luhansk hanno affermato che nelle autoproclamate repubbliche popolari del Donbass ci sono circa ottomila prigionieri di guerra ucraini. La maggior parte di questi si trova a Donetsk. Nell’area si continua a combattere: l’esercito ucraino ha respinto dieci attacchi nella serata di ieri, ma denuncia di aver subìto una vasta offensiva in oltre quaranta città che ha provocato cinque vittime civili e dodici feriti.
  • In un’intervista a La Stampa, la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha detto che «è inevitabile arrivare a un embargo energetico totale per fermare l'aggressione di Putin».
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17.55 – Un dettaglio sulla conversazione Draghi-Putin dato dal Cremlino: il presidente russo avrebbe detto che in caso di riduzione delle sanzioni, non si rischierebbe la crisi alimentare causata dal blocco delle esportazioni di cereali ucraine.


17.45 – Draghi chiama Putin

Palazzo Chigi fa sapere che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin. «Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin – fa sapre lo staff di Draghi – Il colloquio si è incentrato sugli sviluppi della situazione in Ucraina e sugli sforzi per trovare una soluzione condivisa alla crisi alimentare in atto e alle sue gravi ripercussioni sui Paesi più poveri del mondo».


17.00 – L’offensiva russa ha raggiunto «la massima intensità», ha detto poco fa la viceminsitra della Difesa ucraina. Nel pomeriggio, un generale aveva detto che a Luhansk i russi «stanno avendo la meglio». Analisti ed esperti militari sono concordi che da circa una settimana l’offensiva russa in Donbass sta guadagnando sempre più terreno.


14.00 – Altri due soldati russi si dichiarano colpevoli di crimini di guerra

Altri due soldati russi si sono dichiarati colpevoli di crimini di guerra commessi in Ucraina nel secondo processo di questo tipo a svolgersi in Ucraina. Alexander Bobikin e Alexander Ivanov hanno ammesso di far parte di un’unità di artiglieria che ha sparato contro la città di Kharkiv, nell’Ucraina settentrionale e orientale. Il procuratore ha chiesto per i due 12 anni di carcere.


11.45 – Il cancelliere tedesco a Davos: non possiamo permettere a Putin di vincere

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è intervenuto questa mattina al forum di Davos, in Svizzera, dove ha detto che «non si può permettere a Putin di vincere o di dettare le condizioni di pace». L’imperialismo russo, ha aggiunto «minaccia di riportarci a dove eravamo quando la guerra era un normale strumento di politica».


10.15 – La riunione della Banca centrale russa

Nella giornata di oggi si riuniscono i vertici della Banca centrale russa per discutere dell’andamento finanziario in seguito alle sanzioni imposte dai paesi occidentali e decidere nuove misure di contrasto. Secondo quanto comunicato in una nota, la Banca centrale russa ha abbassato il suo tasso di interesse di riferimento dal 14 all’11 per cento.

«Gli ultimi dati settimanali evidenziano un significativo rallentamento dell'attuale tasso di crescita dei prezzi. Le pressioni inflazionistiche si allentano in scia alle dinamiche del tasso
di cambio del rublo e al rilevante declino delle aspettative di inflazione di famiglie e imprese», si legge nel comunicato della Banca. «Ad aprile l’inflazione annuale ha raggiunto il 17,8 per cento, tuttavia, in base alle stime al 20 maggio, ha rallentato al 17,5 per cento, diminuendo più velocemente che nelle previsioni di aprile». 

Questa mattina la Borsa di Mosca ha avuto un rialzo del 1,7 per cento mentre il rublo è in forte calo sul dollaro e l’euro.


9.55 – Le autorità locali di Luhansk hanno affermato che nelle autoproclamate repubbliche popolari del Donbass ci sono circa ottomila prigionieri di guerra ucraini. La maggior parte di questi si trova a Donetsk.


9.50 – Il ministro degli Esteri ucraino interviene sul piano proposto dall’Italia

«Il ministro degli Esteri Luigi di Maio è un amico e quindi in linea di principio non ho niente contro qualcosa che viene proposto da un amico. Parlando politicamente voglio che capiate una cosa: noi diamo il benvenuto a ogni tipo di piano che non implichi la creazione di un'altra contact-line o che preveda concessioni ucraine sulla nostra sovranità. Siamo disposti a discutere di qualunque altra cosa», ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba.

Il piano, però, è stato bocciato anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo che ieri lo ha definito come una «fantasia».


9.35 – I bambini uccisi dall’inizio della guerra

Secondo il nuovo bollettino della procura generale ucraina, dal 24 febbraio scorso sono stati uccisi 240 bambini, mentre oltre 436 sono stati feriti. La procura precisa anche che «i bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe - aggiunge la nota - hanno danneggiato 1.883 istituzioni educative, 178 delle quali sono andate completamente distrutte». Invece, secondo il Consigliere della missione permanente ucraina presso l’Onu, Sergiy Dvornyk, le forze russe hanno «deportato» almeno 230mila bambini ucraini in Russia.


9.25 – Il mar d’Azov è sotto il controllo russo

«Il mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il mar d’Azov tornerà a essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione russa». A dirlo è il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. A facilitare il controllo russo del mar d’Azov è la conquista da parte delle truppe di Mosca, con l’aiuto dei separatisti, della città di Mariupol. Dal porto della città oggi scatterà un corridoio per far evacuare le navi straniere rimaste bloccate da quando è iniziato l’assedio russo.

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