Hamas ha consegnato ai mediatori del Qatar i nomi delle donne che saranno rilasciate domani. Le quattro, Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, appartengono all’unità di sorveglianza elettronica delle Idf. Sono state rapite dai miliziani di Hamas il 7 ottobre, quando hanno fatto irruzione nella base di Nahal Oz. 

In cambio saranno liberati 180 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Quello di domani sarà il secondo scambio tra Israele e Hamas previsto dall’accordo di cessate il fuoco iniziato domenica 19 gennaio. 

Per ogni rapito vengono rilasciati 30 carcerati, 50 se l’ostaggio rilasciato è un militare. L'altra volta erano 90, donne e minori, sono stati liberati in piena notte, per lo più dalla prigione militare israeliana in Cisgiordania. 

Secondo quanto appreso dal Times of Israel, l’elenco dei nomi degli ostaggi che Hamas dovrebbe rilasciare domani, viola l’accordo di cessate il fuoco: le prime ad essere rilasciate dovrebbero essere le donne civili, poi le soldate, poi le anziane e infine quelle ritenute estremamente malate. 

Ancora sette le donne in ostaggio, due sono civili: Shiri Silberman Bibas, 33 anni (con i figli Ariel, 5 anni, e Kfir, 2), e Arbel Yehud, 29 anni, tedesco-israeliana. Tel Aviv aveva sollecitato il rilascio di Yehud, il cui nome era stato comunicato per il primo scambio di domenica scorsa, ma poi era stato sostituito con quello di Emily Damari, rilasciata assieme a Romi Gonen e Doron Steinbrecher.

Tel Aviv ha chiesto di conoscere le condizioni di salute di ciascuno ma è probabile, come ha detto la rete israeliana Kan, che venga fornita solo la cifre dei vivi e dei morti.

Fra due settimane si apriranno i negoziati sulla seconda fase della tregua per definire tre punti: il completo ritiro dell'esercito, il cessate il fuoco permanente e il completamento dello scambio di prigionieri. Intanto l’alto funzionario di Hamas ha annunciato che da domani gli abitanti della Striscia di Gaza potranno spostarsi verso il nord, ma solo con veicoli. I militari israeliani li esamineranno con dispositivi a raggi X per impedire il traffico di armi. Gli spostamenti a piedi non saranno consentiti prima di sabato 8 febbraio.

Karina Ariev

Karina Ariev, è stata rapita la mattina del 7 ottobre 2023. Ora ha 20 anni. I suoi genitori hanno raccontato di averle parlato alle 7 del mattino, mentre lei piangeva, descriveva una raffica di razzi e terroristi che sparavano. «Ha urlato e ha detto che ci amava moltissimo», ha detto la madre di Karina in un’intervista. «Ci ha detto di continuare le nostre vite». I genitori non sapevano a chi chiedere aiuti. Dopo qualche giorno hanno trovato un video di Hamas pubblicato su Telegram, in cui tre giovani donne sono sdraiate in una jeep, circondate da uomini che parlano in arabo. La loro figlia, Karina, era una delle tre, con il volto ferito e sanguinante.

Naama Levy

19 anni, triatleta esperta, è un’altra degli ostaggi di Hamas che verrà liberata sabato. Nell’ultimo messaggio inviato alla madre, che risale alla mattina del 7 ottobre, aveva descritto i razzi e gli spari: «Non ho mai sentito niente del genere in vita mia», ma aveva assicurato di essere «in uno spazio sicuro». Ore dopo il rapimento, su Telegram è apparso un video di Hamas che mostrava Levy, con le mani legate, i pantaloni sporchi di sangue e di terra e i piedi nudi, mentre veniva tirata fuori per i capelli dal retro di un pick-up nero e poi spinta sul sedile posteriore. Levì è la pronipote di alcuni sopravvissuti all’Olocausto e aveva partecipato al progetto Hands of Peace negli Stati Uniti, impegnandosi per la pace tra Israele e i palestinesi.

Liri Albag

Della soldatessa diciannovenne, Liri Albag, la madre, Shira, ha avuto notizie l’ultima volta alle 6:30 del 7 ottobre, quando Albag le ha riferito di trovarsi in un rifugio da campo per sfuggire a un bombardamento. Non avendo altre notizie, era andata a cercare la figlia nell’ospedale Soroka a Beersheba. Quando è stato pubblicato su Telegram un video di Hamas, ha identificato la figlia. Shira è poi diventata membro attivo nelle proteste davanti al ministero della Difesa israeliano e in Shift 101, i raduni silenziosi, in cui i manifestanti indossano abiti bianchi davanti alle istituzioni governative. Hamas aveva condiviso un video di Albag a inizio gennaio, in cui la ragazza chiede al governo israeliano di raggiungere un accordo e dice di essere detenuta da oltre 450 giorni.

Daniella Gilboa

Daniella Gilboa, 20 anni. La mattina del 7 ottobre aveva mandato un video al suo fidanzato, nei quali si vedeva cosa indossava quel giorno ed era in contatto anche con la sua famiglia. Lei, come le altre, è stata riconosciuta in un video di Hamas che mostrava tre amici di Gilboa presi in ostaggio a Gaza. L’esercito ha poi confermato che Gilboa era stata presa in ostaggio. 

© Riproduzione riservata