A pochi giorni dall’anniversario del colpo di stato in Myanmar, l’inchiesta che ha voluto fare luce sui rapporti che ha l’Italia col regime militare ha vinto il premio internazionale per il giornalismo collaborativo
Come si alimenta un regime militare? E quali sono gli effetti sulle foreste e sulla biodiversità? Quali i legami tra commercio illegale e deforestazione? Nell’inchiesta pubblicata da Domani lo scorso marzo, realizzata da un team di giornalisti investigativi, si è scoperto come l'Italia sia diventata negli anni uno dei maggiori importatori di teak in Europa.
Questo nonostante la legislazione europea sul commercio di legno (Eutr) già nel 2017 ne sconsigliasse l'importazione. Dal 2021, anno del colpo di stato, l’Europa ha emesso un bando sul legno proveniente dal Myanmar, proprio perché non era più possibile verificarne la legalità.
Corruzione, mancanza di trasparenza, diritti umani violati e deforestazione i motivi che hanno indotto il vecchio continente a bloccarne o comunque impedirne il commercio, per non alimentare la giunta militare.
Il teak (Tectona grandis) è considerato il re dei legni, conosciuto per la sua elevata resistenza naturale agli agenti atmosferici e a quelli degradanti. E viene impiegato principalmente per costruire i ponti delle barche a vela, dei super yacht e delle navi da crociera.
È il miglior materiale mai esistito sul pianeta per la realizzazione delle navi: i tronchi vengono attentamente selezionati e quelli che finiscono per essere utilizzati nell’industria navale sono «la crema della crema, la migliore selezione di tronchi che arrivano ad avere anche più di 100 anni».
Un materiale unico nel suo genere, costoso e ricercato, che innesca dei meccanismi che sono simili a quelli del contrabbando. E che ha portato il Myanmar a perdere il 27 per cento delle proprie foreste, o 10,7 milioni di ha, tra il 1990 e il 2020, con un terzo della deforestazione che è direttamente collegata alla produzione di legname.
E se l’Italia si è dimostrata essere il terzo più grande importatore al mondo dopo la Cina e l’India, con il legno che va ad alimentare soprattutto il settore degli yacht di lusso – da gennaio a novembre 2021 le importazioni in Italia documentate sono state di circa 1.900 tonnellate, per un importo di 12 milioni di euro –, anche Germania e Francia hanno fatto registrare sequestri e casi sospetti: il più emblematico è la ristrutturazione della nave scuola della marina tedesca Gorch Fock, che a seguito delle indagini delle forze di polizia, si è scoperto aver impiegato proprio il legno illegale.
Secondo alcune fonti contattate proprio in queste settimane, il teak ha continuato ad entrare per tutto il 2022, nonostante bandi e divieti. Alimentando così il regime di terrore del generale Min Aung Hlaing: le stime delle Nazioni unite infatti, ci dicono che dall’inizio del colpo di stato sarebbero almeno 1.600 le persone uccise, 12.500 quelle detenute, e oltre 400.000 gli sfollati.
Il lavoro è stato premiato insieme ad altri cinque progetti internazionali, selezionati da una giuria indipendente grazie al supporto di Hostwriter, un network che aiuta oltre 6.600 giornalisti in tutto il mondo a collaborare oltre confine.
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