Lo scambio di alcolici tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin con biglietti dolcissimi, raccontato dal leader di Forza Italia ai suoi parlamentari mercoledì, ha fatto il giro del mondo, trovando ampio spazio nella stampa russa e il commento della Commissione
Lo scambio di vodka e lambrusco tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, con biglietti dolcissimi, raccontato dal leader di Forza Italia ai suoi parlamentari mercoledì e registrato in un audio di LaPresse, ha fatto il giro del mondo, trovando ampio spazio nella stampa russa. Le agenzie e i quotidiani, hanno sottolineato l’allarme del Cavaliere sul fronte Nato, e la sua appartenenza «ai primi cinque amici» di Putin. La Commissione europea è stata interpellata sul punto durante un briefing con la stampa, e il governo europeo ha commentato sull’import di alcolici chiedendo cautela.
La posizione della Commissione
«Gli stati membri sono liberi di condurre contatti bilaterali come ritengono opportuno, rispettando però sempre la posizione politica dell'Ue». Non c'è un divieto di contatti con le controparti russe ha spiegato la portavoce della Commissione, Arianna Podestà, ma la priorità «resta quella di condannare l'aggressione illegale dell'Ucraina», ha affermato durante il punto stampa quotidiano con i giornalisti.
Il leader di Forza Italia durante l’incontro con i parlamentari ha dettagliato: in occasione del compleanno di Berlusconi il 29 settembre, Putin ha donato all’ex premier venti bottiglie di vodka, a cui ha risposto con il vino italiano. E su questo, la portavoce ha ribadito che nel quinto pacchetto di sanzioni è stato deciso di estendere il divieto di importazione di merci russe anche alla vodka. «Non sappiamo però, in questo caso, se i regali si catalogano come importazioni e quindi se possono essere applicate le sanzioni previste», ha commentato.
L'attuazione delle sanzioni è responsabilità degli stati membri «e la Commissione lavora con loro per supportarli nell'attuazione», ha detto la portavoce, che ha aggiunto che dovrà verificare se le sanzioni si applicano anche ai regali: «Controllerò la situazione sull'import di vodka e di lambrusco».
A Mosca
In Russia l’attenzione è massima. Il quotidiano russo Izvestia ha pubblicato un articolo, riportando nel titolo un virgolettato di un lancio dell’agenzia LaPresse. Parole che tuttavia non si sentono nell’audio pubblicato in seguito dall’agenzia: «Berlusconi avverte che se l'Ucraina si unisce alla Nato porterà alla guerra mondiale».
Anche altri media, tra i quali l’agenzia Ria Novosti, hanno puntato l’attenzione sulle stesse affermazioni dell'ex premier. Così come Gazeta.tu, e l’agenzia Tass, che ha titolato: «Berlusconi crede che l'adesione dell'Ucraina alla Nato si trasformerebbe in una guerra mondiale».
Le parole attribuite al leader azzurro nell’articolo di Izvestia vanno oltre: «Troppo spesso sentiamo parlare di attività con bombe nucleari. Che il Signore ci protegga da questo pericolo. L’Ucraina ha persino chiesto di entrare a far parte della Nato. Se si unisce alla Nato, questo conflitto diventerà una guerra mondiale».
Il quotidiano sottolinea anche il versante umano dello scambio: «L'ex premier italiano ha anche detto di aver ristabilito i legami con il presidente russo Vladimir Putin e ha notato di conoscere il leader russo come una “persona pacifica e ragionevole"».
Ria Novosti ha aggiunto che Berlusconi «ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin lo ha definito “il primo dei suoi cinque veri amici"». Un rapporto personale colto anche dall’agenzia Ura.ru: «L'ho conosciuto come una persona di pace e ragionevole».
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