I Talebani sabato 25 settembre hanno esposto pubblicamente i corpi di quattro presunti rapitori nelle piazze della città di Herat, dopo che un funzionario del governo aveva avvertito che sarebbero riprese le condanne a morte e le amputazioni. 

L’avvertimento

Secondo quanto riportato dall’Associated press, uno dei corpi sarebbe stato appeso a una gru nella piazza centrale della città. Un commerciante di Herat, Wazir Ahmad Seddiqi, ha detto all’agenzia che i quattro cadaveri sono stati tutti esposti pubblicamente in vari punti della città. 

La autorità locali hanno dichiarato che i quattro uomini avevano sequestrato un uomo d’affari insieme al figlio. ll vicegovernatore di Herat, Maulwai Shair Ahmad Emar, ha riferito a media locali che i presunti rapitori sono stati uccisi dalle guardie talebane durante uno scontro a fuoco. «Abbiamo appeso i loro cadaveri nelle piazze di Herat come avvertimento agli altri rapitori», ha detto il vicegovernatore. 

La ripresa delle esecuzioni

Giovedì l’ex capo della polizia religiosa, il mullah Nooruddin Turabi, aveva detto che i Talbeani avrebbero ripristinato le esecuzioni e le amputazioni di mani e piedi perché «necessarie per la sicurezza». 

Turabi, che ora è il responsabile delle prigioni afghane, ha detto che forse queste condanne in futuro non saranno eseguite in pubblico, come accadeva negli anni Novanta. Intervistato dall’Associated press, ha anche detto che «nessuno ci potrà dire quali dovrebbero essere le nostre leggi». 

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