I parlamentari europei hanno approvato un testo che chiede l’imminente rilascio dell’oppositore politico Alexei Navalny e di inasprire le sanzioni contro la Russia. In gioco anche il progetto del gasdotto Nord Stream 2
Il Parlamento europeo ha approvato un testo che chiede l’immediata scarcerazione di Aleksej Navalny, l’oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin arrestato al suo arrivo in Russia dalla Germania. Il testo, approvato con 581 voti favorevoli, 50 contrari e 44 astensioni chiede anche il rilascio di tutti i giornalisti e attivisti che lo sostengono.
Nella risoluzione, il Parlamento invita i paesi membri a «inasprire sensibilmente le misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia». Ciò include sanzioni contro le persone fisiche e giuridiche coinvolte nella decisione di arrestare e incarcerare l’oppositore politico. La decisione arriva dopo l’arresto avvenuto oggi di Liubov Sobol, la legale del Fondo anticorruzione di Navalny e una delle più strette collaboratrice dell’oppositore politico.
«Le sanzioni dovrebbero anche essere allargate agli oligarchi russi legati al regime, ai membri della cerchia ristretta del Presidente Putin e ai propagandisti dei media russi che possiedono beni nell'Ue e che attualmente godono della libertà di spostamento nei Paesi Ue» si legge nel comunicato del Parlamento.
Tuttavia, la richiesta dal peso politico più importante è quella relativa allo stop definitivo dei lavori per completare la costruzione del gasdotto Nord Stream 2.
Il gasdotto russo
Il Nord Stream è un gasdotto che trasporta il gas naturale proveniente dalla Russia attraverso il Mar Baltico e la Germania. Secondo il progetto, la pipeline parte dalla città russa di Vyborg e arriva a Greifswald, in Germania, prima di inserirsi nel sistema continentale europeo.
Tra le aziende promotrici del progetto c’è il colosso energetico russo Gazprom che ha stimato il costo dell’intero progetto a circa 14 miliardi di euro. Gazprom ieri ha fatto sapere che esistono rischi di sospensione o annullamento dell’intero piano energetico a causa delle pressioni politiche statunitensi. Infatti, il 18 gennaio il governo americano ha annunciato alla Germania di voler imporre sanzioni alla nave russa posatubi Fortuna e al suo proprietario, Kvt-Rus, implicati nella costruzione del gasdotto.
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