Il pressing del segretario di Stato Usa: «L’ultima opportunità di riportare a casa gli ostaggi», ma per Hamas «non c’è alcun progresso nei colloqui». I mediatori si riuniranno nuovamente al Cairo, con la delegazione israeliana guidata dai capi del Mossad e dello Shin Bet. Mentre a Gaza il numero delle vittime palestinesi continua a salire durante l'offensiva israeliana
Circa trecento persone si sono radunate davanti all’albergo a Tel Aviv in cui il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha incontrato presso i familiari degli ostaggi israeliani sequestrati da Hamas nella Striscia di Gaza, secondo quanto riporta Haaretz.
Il segretario di stato statunitense è infatti in visita in Israele per premere per un accordo di cessate il fuoco.
Dopo l’incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog, Blinken ha affermato che «è un momento decisivo» e «forse l’ultima opportunità per riportare a casa gli ostaggi e per ottenere un cessate il fuoco e per mettere tutti sulla strada migliore per una pace e una sicurezza durature». I mediatori si incontreranno nuovamente questa settimana al Cairo per cercare di consolidare un cessate il fuoco; un funzionario israeliano ha riportato che la delegazione sarà guidata dal capo del Mossad, David Barnea, dal direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, e dall'addetto agli ostaggi per le Forze di difesa israeliane (Idf), Nitzan Alon. Hamas, che ha respinto l’ultima proposta emersa dai colloqui a Doha, ha sottolineato che «non c’è alcun progresso nei colloqui».
Secondo una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro israeliano, invece, anche l'incontro di tre ore tra Benjamin Netanyahu e Blinken è stato positivo.
«Il primo ministro ha ribadito l'impegno di Israele nei confronti dell'ultima proposta americana riguardante il rilascio dei nostri ostaggi, tenendo conto delle esigenze di sicurezza di Israele, su cui insiste fermamente», ha comunicato l'ufficio di Netanyahu.
Intanto, il ministero della Salute di Gaza ha diffuso i dati delle vittime nei dieci mesi dell’offensiva israeliana sulla Striscia: sono stati uccisi 40.139 palestinesi e feriti 92.743. Nelle ultime 24 ore, l'aviazione israeliana avrebbe attaccato oltre 45 obiettivi nella Striscia di Gaza.
PUNTI CHIAVE
18:42
Blinken ha incontrato i familiari degli ostaggi israeliani
17:00
Israele invierà i principali negoziatori al vertice di Cairo. In arrivo i capi di Mossad e Shin Bet
13:48
Netanyahu: l'incontro con Blinken è stato «positivo»
13:37
Israele: non esiste «causa umanitaria globale più grande» della restituzione degli ostaggi
13:35
Hamas e Jihad islamica rivendicano l'esplosione a Tel Aviv
09:00
Blinken: «Questa è forse l'ultima possibilità per un accordo a Gaza»
Raid israeliano a Khan Younis, sei morti
Sono morte almeno sei persone e altre 15 sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, riporta Al Jazeera che cita a sua volta fonti palestinesi. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, il raid ha colpito un gruppo di persone che si trovavano vicino a un internet point.
Blinken ha incontrato i familiari degli ostaggi israeliani
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha incontrato presso il suo albergo a Tel Aviv i familiari degli ostaggi israeliani sequestrati da Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo Haaretz, circa trecento persone si sono radunate davanti all'hotel per chiedere il rilascio degli ostaggi.
Media israeliani: questione del "corridoio Filadelfia" rimane irrisolta, ma Netanyahu non cede
I media israeliani riportano che la questione del corridoio Filadelfia, cioè in nome in codice delle forze di difesa israeliane per la zona cuscinetto tra Egitto ed Israele, rimane irrisolta, ma Netanyahu non sarebbe disposto a cedere. Un funzionario anonimo coinvolto nei negoziati per la liberazione degli ostaggi e una tregua a Gaza ha dichiarato che "siamo in un momento cruciale. La questione del corridoio Filadelfia è ancora in discussione". Secondo la fonte, "Israele è pronto ad intervenire, ma egiziani e Hamas chiedono un ritiro completo. Netanyahu non è disposto ad arrendersi".
Israele invierà i principali negoziatori al vertice di Cairo. In arrivo i capi di Mossad e Shin Bet
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha informato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che invierà i suoi principali negoziatori a un vertice al Cairo previsto per questa settimana. Un funzionario israeliano ha riportato al Times of Israel che la delegazione sarà guidata dal capo del Mossad, David Barnea, dal direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, e dall'addetto agli ostaggi per le Forze di difesa israeliane (Idf), Nitzan Alon. Tutti e tre i funzionari hanno partecipato ai colloqui tenutisi durante il fine settimana a Doha, in Qatar.
Israele colpisce oltre 45 obiettivi a Gaza in 24 ore. Eliminato militante di Hamas nelle operazioni
Nelle ultime 24 ore, l'aviazione israeliana ha attaccato oltre 45 obiettivi nella Striscia di Gaza.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riportato oggi, secondo quanto riferisce il Times of Israel, che durante le operazioni della 98ª Divisione nell'area di Khan Younis, un drone ha eliminato un militante di Hamas che il giorno prima aveva lanciato razzi verso la comunità di confine di Ein Hashlosha.
Blinken ha incontrato il ministro della difesa israeliano
Il diplomatico statunitense di alto rango Antony Blinken ha parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo aver incontrato a tu per tu il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Martedì Blinken si recherà in Egitto per degli incontri nella città mediterranea di el-Alamein, dopo aver concluso la sua tappa in Israele.
Netanyahu: l'incontro con Blinken è stato «positivo»
L'incontro di tre ore tra Benjamin Netanyahu e Antony Blinken è stato "positivo e condotto con spirito positivo", secondo una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro israeliano.
"Il primo ministro ha ribadito l'impegno di Israele nei confronti dell'ultima proposta americana riguardante il rilascio dei nostri ostaggi, tenendo conto delle esigenze di sicurezza di Israele, su cui insiste fermamente", ha affermato l'ufficio di Netanyahu.
Hezbollah afferma che due combattenti sono stati uccisi in un attacco israeliano
Hezbollah ha annunciato lunedì che due dei suoi combattenti sono stati uccisi e ha rivendicato attacchi nel nord di Israele, inclusi attacchi con droni. Il Ministero della Salute libanese aveva precedentemente riferito che un attacco israeliano aveva ucciso due persone nel villaggio di Hula, nel sud del Libano. Hezbollah ha confermato che i due morti erano suoi membri, "martirizzati sulla strada per Gerusalemme". L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito "terroristi di Hezbollah" e strutture militari nel sud del Libano. Hezbollah ha risposto con un attacco simultaneo con droni su due posizioni militari israeliane. L'esercito israeliano ha affermato di aver intercettato alcuni dei droni.
Israele: non esiste «causa umanitaria globale più grande» della restituzione degli ostaggi
Il presidente israeliano ha affermato che non esiste "causa umanitaria globale più grande" della restituzione degli ostaggi del suo paese, mentre il diplomatico statunitense Antony Blinken è in visita a Tel Aviv per colloqui di pace.
Herzog ha aggiunto: "Ho ribadito che non esiste causa umanitaria globale più grande del restituire i nostri ostaggi alle loro famiglie. Accanto alla garanzia del diritto di Israele all'autodifesa. Lo Stato di Israele è circondato e minacciato dal terrore su diversi fronti, ma allo stesso tempo è anche circondato e sostenuto da alleati e amici, tra cui spiccano gli Stati Uniti d’America”.
Ha ringraziato l'amministrazione Biden per aver guidato una coalizione "per proiettare e dispiegare il potere per garantire la stabilità regionale e il diritto di Israele a proteggersi". Isaac Herzog ha pubblicato delle foto di sé stesso con Blinken su 'X' e ha dichiarato di ringraziarlo "per gli importanti sforzi degli Stati Uniti, insieme agli altri mediatori, per riportare a casa i nostri ostaggi".
Hamas e Jihad islamica rivendicano l'esplosione a Tel Aviv
Lunedì le ali armate di Hamas e della Jihad islamica hanno rivendicato la responsabilità dell'esplosione di una bomba avvenuta nei pressi di una sinagoga di Tel Aviv. Nella loro dichiarazione, le Brigate hanno aggiunto che le loro "operazioni di martirio" all'interno di Israele torneranno alla ribalta finché "continueranno i massacri e la politica di assassini dell'occupazione", un'allusione all'offensiva di Israele a Gaza e all'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuta il 31 luglio a Teheran.
Secondo la polizia presente sul posto, nell'incidente di domenica sera è rimasto ucciso un uomo che trasportava la bomba e un passante è rimasto ferito.
Hamas: «Non c'è alcun progresso nei colloqui»
"Non c'è alcun progresso nei colloqui per il cessate il fuoco. La nuova proposta è considerata una concessione rispetto a quella americana del 2 luglio, che Hamas aveva accettato dopo le garanzie da parte dei mediatori e degli Stati Uniti". Ad affermarlo il portavoce dell'ufficio politico di Hamas Moussa Abu Marzouk, secondo cui "oggi si prevedono colloqui tra i mediatori e alti funzionari israeliani riguardo il corridoio Filadelfia", riferisce Channel 12.
Esplosione a Tel Aviv. Israele: si è trattato di un «attacco terroristico»
La polizia israeliana ha dichiarato lunedì che una “potente” esplosione avvenuta la notte prima a Tel Aviv è stata un “attacco terroristico” che ha ferito una persona, in un contesto di crescenti tensioni mentre i mediatori di Gaza premono per una tregua.
"Si è trattato di un attacco terroristico che ha comportato l'esplosione di un potente esplosivo", ha affermato la polizia in una dichiarazione. Domenica le autorità hanno riferito che l'esplosione ha ucciso una persona, che i media israeliani hanno definito il presunto aggressore.
L'Onu ha condannato la violenza inaccettabile contro gli operatori umanitari
Sono 280 gli operatori umanitari uccisi in tutto il mondo nel 2023, un record alimentato dall'offensiva a Gaza che rischia di essere superato nel 2024. Le Nazioni Unite hanno condannato questa violenza "inaccettabile" sempre più diffusa. "La mancanza di rispetto per i lavoratori e la mancanza di responsabilità sono inaccettabili, inconcepibili ed estremamente pericolosi per le operazioni umanitarie in tutto il mondo", ha dichiarato in una nota Joyce Msuya, capo ad interim dell'ufficio umanitario delle Nazioni Unite, in occasione della Giornata mondiale dell'aiuto umanitario.
Herzog: «Hamas è il responsabile del fallimento nel raggiungere un accordo»
Secondo il presidente israeliano, Isaac Herzog, Hamas è il responsabile del fallimento nel raggiungere un accordo sugli ostaggi. "La gente deve capire che tutto inizia con il rifiuto di Hamas di andare avanti", ha detto Herzog, secondo quanto riporta il Times of Israel. "Siamo semplicemente ancora molto fiduciosi di poter andare avanti nei negoziati tenuti dai mediatori", ha aggiunto, ringraziando Stati Uniti, Egitto e Qatar per i loro sforzi. "Non c'è obiettivo umanitario più grande e non c'è causa umanitaria più grande del riportare a casa i nostri ostaggi come avrebbero dovuto fare molto tempo fa", ha proseguito Herzog, che ha ringraziato il presidente Joe Biden per "aver mostrato e proiettato potenza in questa regione" di fronte alle minacce iraniane. Ha poi affermato: "Avete radunato una coalizione molto potente e impressionante di eserciti, marine e poteri che sono qui per proteggere gli interessi della coalizione di nazioni che vuole muoversi verso la pace e un futuro migliore in Medio Oriente, contro l'impero del male, che inizia ed emana da Teheran".
Blinken: «Questa è forse l'ultima possibilità per un accordo a Gaza»
Per il segretario di stato Usa Antony Blinken, i colloqui in corso "potrebbero essere l'ultima" possibilità per un accordo a Gaza: "Questo è un momento decisivo, probabilmente la migliore, forse l'ultima, opportunità per riportare a casa gli ostaggi, per ottenere un cessate il fuoco e per mettere tutti sulla strada migliore per una pace e una sicurezza durature", ha detto incontrando il presidente israeliano Isaac Herzog. Blinken ha chiesto alle due parti, Hamas e Israele di non "far deragliare" gli sforzi per un cessate il fuoco.
Anche il presidente Usa Joe Biden era intervenuto sui colloqui, sostenendo che "i negoziati sul cessate il fuoco sono ancora in corso, non molliamo, la tregua è ancora possibile", ha detto ai reporter a Camp David.
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