Il presidente Trump ha minacciato giovedì l'Unione europea e il Canada di imporre ulteriori dazi doganali. Nel frattempo le tariffe commerciali introdotte alle auto straniere importate negli Usa a partire dal 2 aprile ha colpito duramente la Borsa. Tutti i titoli dell’automotive ne hanno risentito
L’incendio della guerra commerciale con i dazi alle auto straniere importate negli Stati Uniti dal 2 aprile rischia di espandersi e ha colpito duro in Borsa tutti i titoli automotive sia americani che europei con l’eccezione dell’autarchica Tesla e Ferrari che alza i prezzi negli Usa fino al 10 per cento.
«I dazi annunciati da Donald Trump sulle auto importate sono una pessima notizia. Ci dispiace che l'amministrazione americana stia giocando contro il buon funzionamento del mercato globale. Dobbiamo capire in quali termini vogliono metterli in atto ma siate certi che risponderemo di conseguenza»: lo ha detto la vice presidente della Commissione Ue per la transizione, Teresa Ribera, al suo arrivo al Consiglio Ue Ambiente a Bruxelles.
Un portavoce della Commissione ha poi aggiunto che «la lista finale dei prodotti su cui applicare contromisure» per rispondere ai dazi di Trump «sarà ben selezionata per provocare il massimo impatto nei confronti degli Stati Uniti e ridurre al minimo l'impatto sull'economia dell'Ue».
Trump, nuove minacce
Come se non bastasse, il presidente Trump ha minacciato giovedì l'Unione europea e il Canada di imporre ulteriori dazi doganali se riterrà che stiano coordinando le loro azioni a scapito degli Stati Uniti, sul loro «miglior amico», in risposta alla guerra commerciale avviata da Washington.
«Se l'Ue collabora con il Canada per danneggiare economicamente gli Stati Uniti, verranno imposti dazi su larga scala, ben più elevati di quelli attualmente previsti, per proteggere il miglior amico che entrambi questi paesi abbiano mai avuto!», ha scritto il tycoon su Truth. Inoltre gli Usa, scrive la Reuters, avrebbero sospeso i contributi alla Wto, l’organizzazione mondiale del commercio.
Le tariffe aggiuntive sulle automobili annunciate da Trump avranno un impatto «significativo» sui costi di produzione delle Tesla, ha avvertito Elon Musk.
«Questo inciderà sul prezzo dei pezzi di ricambio per auto Tesla che provengono da altri paesi. L'impatto sui costi non è insignificante», ha detto su X l'imprenditore stretto alleato del presidente americano.
Gli analisti sentiti dall'agenzia Bloomberg fanno sapere che i dazi si faranno sentire anche su Tesla ma il colosso di Elon Musk è uno fra i 'vincitori' nella guerra commerciale grazie ai suoi impianti in California e in Texas e al fatto che il 60-75 per cento dei componenti che utilizza sono prodotti negli Stati Uniti.
Le tariffe presenteranno invece un costo più salato per Hyundai, General Motors e Volkswagen. Su Ford i dazi avranno invece un impatto più limitato rispetto alle rivali, visto che l'80 per cento delle sue auto sono prodotte negli Stati Uniti. Alcuni prevedono un aumento dei prezzi delle auto usate negli Usa a causa dei dazi.
Soffrono le Borse
Soffrono in borsa le case tedesche che rappresentano la fetta maggiore delle importazioni americane di autoveicoli dall'Europa. La Borsa di Francoforte ha ceduto l'0,65 per cento dopo un avvio più negativo appesantita da , Mercedes (-4 per cento), Bmw (-2 per cento) e Volkswagen (-2 per cento) che detiene i marchi Audi e Lamborghini.
A Londra (-0,85 per cento) fa peggio Aston Martin Lagonda (-5,3 per cento) e non va molto meglio alla franco italiana Stellantis (-4,53 per cento) mentre Ferrari guadagna (+1,5 per cento) e annuncia che alzerà i prezzi fino al 10 per cento negli Usa.
General Motors affonda a Wall Street a metà seduta, dove i titoli perdono il 6,62 per cento, Ford cede il 2,2 per cento e Stellantis il 1,7 per cento. Tesla, più autarchica, invece sale dello 5,45 per cento.
Berlino, colpita nel suo settore di punta, cioè l’automotive, l'Ue deve «rispondere con fermezza», secondo il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck.
Gli Stati Uniti rappresentano un "mercato chiave" per l'industria automobilistica europea, che nel 2024 ha esportato lì 750 mila auto, per un valore di 38,5 miliardi di euro, secondo l'Associazione europea dei costruttori di automobili.
I produttori tedeschi sono particolarmente presi di mira da Trump: rappresentano quasi due terzi delle esportazioni europee. Nel 2024 gli Stati Uniti hanno rappresentato il 23 per cento del fatturato di Mercedes.
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