Nel più grande paese musulmano al mondo è stato approvato un nuovo codice penale dal segno conservatore: puniti l’adulterio, la blasfemia e gli insulti al presidente. Se si convive senza essere sposati si rischiano sei mesi di carcere
Il parlamento indonesiano ha approvato all’unanimità una controversa revisione del suo codice penale. La principale novità è la criminalizzazione del sesso extraconiugale sia per i cittadini sia per gli stranieri o i turisti. La pena può arrivare anche a un anno di reclusione. Sono previste poi pene per la promozione della contraccezione ed è vietata la diffamazione del presidente e delle istituzioni statali.
Secondo Usman Hamid, direttore esecutivo di Amnesty in Indonesia, «è un duro colpo per i progressi dell’Indonesia nella protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali». Eppure, paradossalmente, c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno.
Dopo una lunga discussione è stato infatti stralciato un articolo che avrebbe reso illegale il sesso gay. L’aborto continua ad essere proibito, ma sono previste delle eccezioni in caso di pericolo di vita o di stupro (ma solo se il feto ha meno di 12 settimane).
Quando diventerà legge
Dopo la ratifica, il nuovo codice penale deve essere firmato dal presidente, Joko Widodo. Non arrivasse la firma, il testo diventerebbe ugualmente legge entro 30 giorni. Il presidente potrebbe bloccarla solo con un regolamento apposito, ma è estremamente improbabile che possa accadere. Anche perché il codice ha avuto un’ampia condivisione in parlamento.
Edward Hiariej, viceministro della Legge e dei diritti umani, ha spiegato all’Associated press che potrebbero comunque servire fino a tre anni per l’approvazione di tutti i regolamenti attuativi.
Contro la blasfemia
L’Indonesia è la quarta nazione più popolosa del mondo ed è un avamposto di democrazia nel sud-est asiatico. Ma è anche il più grande paese musulmano al mondo per numero di credenti, con quasi 203 milioni di fedeli, quasi tutti di professione sunnita.
Oltre all’islam, le altre religione riconosciute sono:
- il protestantesimo,
- il cattolicesimo,
- l’induisimo,
- il buddismo
- e il confucianesimo.
Il nuovo codice penale amplia i casi di blasfemia e include una pena di cinque anni per chiunque violi i princìpi generali di queste religioni.
Punire l’adulterio
Ed è questo il contesto in cui si inserisce anche la punibilità del sesso fuori dal matrimonio. In particolare, l’adulterio può essere punito dopo una denuncia del coniuge, dei genitori o dei figli.
In caso di convivenza senza matrimonio si rischiano sei mesi di reclusione.
Insulti al presidente
Fra gli altri reati introdotti, c’è la formazione di organizzazioni per l’ideologia marxista-leninista (si rischiano dieci anni) e la diffusione del comunismo (con una pena di quattro anni).
Il presidente o il vicepresidente in carica possono denunciare un cittadino in caso di insulti (a lui, alle istituzioni nazionali o all’ideologia nazionale). E per questo si rischiano tre anni di carcere. Secondo Human Rights Watch, le leggi che penalizzano le critiche ai leader politici sono in contrasto con il diritto internazionale.
La condanna a morte
Nel codice viene mantenuta anche la pena a morte, ma viene introdotta una sorta di “messa in prova”. Se il condannato si comporta bene per dieci anni, la pena può essere convertita in ergastolo.
Le conseguenze economiche
Una riforma del codice penale indonesiano era attesa da almeno trent’anni. Nel 2019 era pronta una prima riforma, ma era stata ritardata a causa delle forti proteste, con migliaia di persone che erano scese in piazza.
Come scrive il Wall Street Journal, con le nuove regole che puniscono anche gli stranieri, ora il rischio è che ci possano essere conseguenze economiche, a frenare la ripresa successiva al Covid-19. In particolare, le nuove regole potrebbero disincentivare l’arrivo di turisti a Bali.
Secondo Sung King, ambasciatore degli Stati Uniti in Indonesia, le nuove regole potrebbero comportare una riduzione degli investimenti delle aziende straniere e del turismo.
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