«Accetto la sconfitta ma non la fine della lotta per la nostra libertà», ha detto Kamala Harris davanti ai suoi sostenitori. La vicepresidente ha detto che aiuterà la squadra di Trump nella transizione dei poteri in maniera pacifica
Ci sono volute ore prima che la candidata democratica Kamala Harris di presentasse davanti ai suoi sostenitori per ammettere e analizzare la sconfitta contro Donald Trump.
Alla Howard university la vicepresidente Harris è stata accolta con calore dalla folla. «"Il mio cuore oggi è pieno, è pieno di gratitudine per la fiducia che avere riposto in me, pieno di amore per il nostro Paese e pieno di determinazione», ha detto la vice presidente. «Il risultato di queste elezioni non è quello che volevamo, non è quello per cui abbiamo combattuto, non è quello per cui abbiamo votato. Ma ascoltatemi quando dico: la luce della promessa dell'America brillerà sempre luminosa».
La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha ribadito ai suoi sostenitori la necessità di accettare l'esito delle elezioni e ha detto di aver sentito telefonicamente il suo avversario Trump. «Aiuteremo la sua squadra a organizzare un trasferimento dei poteri che sia pacifico: accettare il risultato elettorale è il principio che distingue una democrazia da una dittatura, e chiunque voglia la fiducia dei cittadini deve rispettarlo», ha detto Harris. Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di aver chiamato Donald Trump per congratularsi con lui.
«È il momento di rimboccarsi le maniche»
«Accetto la sconfitta ma non la fine della lotta per la nostra libertà», ha detto Kamala Harris. «La lotta per il nostro paese è un lavoro duro, ma ne vale sempre la pena. Il lavoro duro è un buon lavoro», ha aggiunto.
Nel suo discorso Harris ha ringraziato Joe Biden, i suoi collaboratori e i famigliari. «Non rinuncerò mai alla lotta per un futuro in cui gli americani possano perseguire i loro sogni, ambizioni e aspirazioni», ha promesso Harris parlando ai suoi sostenitori, «continueremo a combattere questa lotta nelle cabine elettorali, nei tribunali e nella piazza pubblica, e la combatteremo anche in modi più silenziosi, nel modo in cui viviamo le nostre vite, trattandoci a vicenda con gentilezza e rispetto». E ha concluso: «Questo non è il momento di alzare le mani. Questo è il momento di rimboccarci le maniche».
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