Nel giorno di Santo Stefano l'Azerbaigian osserva una giornata di lutto nazionale per il disastro aereo di mercoledì 25 dicembre in Kazakistan, dov'è precipitato l'Embraer 190 della Azerbaijan Airlines con 67 persone a bordo, 38 delle quali sono morte e 29 sono miracolosamente sopravvissute - fra cui tre bambini, tutte ricoverate in ospedale - perché la parte posteriore del velivolo si è staccata dal resto della carlinga prima che quest'ultima prendesse fuoco.

Ad Astana le autorità kazake hanno aperto un'inchiesta, mentre anche la Nato ha chiesto un’indagine «approfondita» sull’incidente.

Con il passare delle ore, però, prende sempre più quota l’ipotesi per cui il velivolo sia stato abbattuto dalla contraerea russa in Cecenia. A confermarlo a Reuters anche quattro diverse fonti informate sull'inchiesta in corso in Azerbaigian. Mosca, tuttavia, respinge le accuse e lancia un monito contro quelle che vengono bollate solo come «ipotesi premature».

Le ipotesi sulla dinamica e la pista russa

EPA

L'incidente è avvenuto vicino alla città di Aktau, in Kazakistan, dopo che l'aereo non era riuscito ad atterrare nella città russa di Grozny, in Cecenia. In una conferenza stampa, il portavoce della Procura generale dell'Azerbaigian, Kanan Zeinalov, ha dichiarato che gli specialisti dell'Azerbaigian e del Kazakistan stanno collaborando per chiarire le cause della tragedia, e oggi è stato annunciato che si uniranno a loro anche esperti brasiliani (per il costruttore dell'aereo).

Finora, le possibili cause del disastro aereo includono la collisione con uno stormo di uccelli (pista che sembra ormai esclusa) e l'esplosione di un pallone di ossigeno a bordo dell'aereo. Tuttavia, diversi blogger militari russi favorevoli alla guerra, tra cui Fighterbomber, hanno sottolineato che l'aereo potrebbe essere stato abbattuto dalle difese aeree russe, indicando i numerosi fori di varie dimensioni presenti visibili sul segmento posteriore della fusoliera, rimasto sostanzialmente integro, che fanno pensare alle schegge di un'esplosione.

Il possibile utilizzo di sistemi di difesa aerea sarebbe in linea con diversi resoconti secondo i quali la Cecenia è stata attaccata da droni la mattina del 25 dicembre. In particolare, secondo il media indipendente russo Meduza, le immagini dell’aereo azero caduto mostrano tracce compatibili con quelle di un impatto da missile. Inoltre, alcuni sopravvissuti hanno riferito di aver sentito un’esplosione mentre l’aereo era in volo.

Secondo le fonti citate da Reuters, il missile del sistema di difesa russo è stato sparato «durante attività di droni a Grozny», che avrebbe dovuto essere la destinazione finale dell'aereo azero, hanno precisato fonti del governo azero citate da Euronews. Il missile è esploso vicino all'aereo e le schegge hanno colpito la carlinga. Il velivolo era stato deviato sul Mar Caspio verso Aktau dopo che non aveva ricevuto il permesso di atterrare negli aeroporti russi vicini.

Intanto, secondo i media azeri, la scatola nera del velivolo è stata recuperata dal luogo dell’incidente e presto sarà analizzata. «Dobbiamo aspettare la fine delle indagini», ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. 

Il governo kazako ha denunciato come premature queste speculazioni, e anche il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, interrogato in proposito, ha risposto che «sarebbe sbagliato fare ipotesi sulle cause del disastro aereo in Kazakistan finché le indagini non saranno concluse. Noi non lo faremo e nessun altro dovrebbe farlo».

Il presidente della camera alta del parlamento kazako (Senato), Maulen Ashimbaiev, ha dichiarato che «non è possibile» per ora dire che cosa abbia causato il disastro. «Dei veri esperti se ne occupano e arriveranno alle loro conclusioni. Né il Kazakistan, né la Russia, néi l'Azerbaigian hanno interesse a nascondere informazioni», ha detto il dirigente politico kazako citato dall'agenzia russa Tass.

Le indagini

Il Kazakistan ha fatto sapere che effettuerà un controllo non programmato degli aeroporti e degli aerei a seguito dell'incidente aereo. «Questo triste evento suggerisce che dobbiamo adottare alcune misure per la sicurezza dei voli. Innanzitutto, è necessario effettuare un audit non programmato e un controllo speciale delle condizioni tecniche degli aeroporti e degli aerei», ha dichiarato il primo ministro del Paese, Olzhas Bektenov, che ha inoltre sottolineato la necessità di verificare le qualifiche e le competenze degli equipaggi degli aerei delle compagnie aeree kazake.

Secondo il primo ministro, le autorità kazake intendono migliorare il meccanismo delle operazioni di soccorso per rispondere rapidamente agli incidenti aerei. «Dobbiamo trarre le giuste conclusioni da questa situazione ed elaborare raccomandazioni specifiche per evitare che si ripeta in futuro», ha aggiunto.

Le vittime

EPA

Sette dei 38 corpi recuperati dal sito dell'incidente aereo e consegnati al centro di analisi forense di Aktau sono già stati identificati, ha dichiarato il ministero delle Situazioni di Emergenza kazako. «Secondo le informazioni ufficiali, solo due membri dell'equipaggio sono sopravvissuti e tre sono morti». In precedenza era stato riferito che due membri dell'equipaggio erano morti nell'incidente aereo, mentre tre erano sopravvissuti.

Gli specialisti stanno ancora setacciando i rottami dell'aereo sul luogo dell'incidente. «Le brigate del Centro di medicina d'urgenza del ministero delle Situazioni d'emergenza del Kazakistan continuano a fornire supporto medico per le operazioni di soccorso sul luogo dell'incidente aereo. Gli psicologi del Centro di medicina d'urgenza stanno lavorando con i parenti arrivati ad Aktau», ha dichiarato il ministero.

Le operazioni di pulizia sul luogo dell'incidente coinvolgono 306 persone, 101 attrezzature, 2 aerei e 6 unità cinofile. 

© Riproduzione riservata