La richiesta arriva dal presidente egiziano al Sisi: ripristinate l'accordo sul grano con l'Ucraina. Nel frattempo, per il terzo giorno consecutivo le riserve di Kiev continuano ad avanzare sul fronte meridionale. Gli ucraini annunciano la liberazione di un nuovo villaggio, ma raffreddano le aspettative sui possibili risultati di questo nuovo attacco
Combattimenti intensi proseguono lungo tutta la linea del fronte dopo che Kiev ha lanciato in combattimento parte delle sue riserve. Gli ucraini avanzano a sud ed est al costo di pesanti perdite, mentre i russi contrattaccano a nord. Non è ancora chiaro chi stia avendo la meglio, ma gli scontri in queste ore probabilmente saranno determinanti per l’esito complessivo della controffensiva estiva degli ucraini.
Nel frattempo, a Mosca si conclude il vertice tra Russia e paesi africani. Diversi leader, tra cui il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, hanno rivolto a Putin un appello affinché ripristini l’accordo per l’esportazione del grano ucraino, scaduto due settimane fa.
La controffensiva
Ieri Kiev ha confermato la liberazione di Staromaiorske, un villaggio nella regione di Zaporizhzhia al centro dei combattimenti da settimane mentre a circa 50 chilometri più ovest le avanguardie di Kiev hanno ormai raggiunto la principale linea fortificata russa. Si tratta dei risultati più importanti dai primi giorni della controffensiva, lanciati nei primi giorni di giugno.
Ma dopo le celebrazione per le prime avanzate, ora la forze armate ucraine stanno raffreddando le aspettative di un rapido sfondamento. «Ogni centimetro di territorio liberato è il frutto di uno sforzo sovrumano», ha scritto sui suoi account social la 35esima brigata ucraina, responsabile della liberazione di Staromaiorske.
Si continua a combattere anche a Bakhmut, la città del Donbass da cui gli ucraini si sono ritirati a maggio e che ora stanno provando a circondare. In questo settore, gli ucraini hanno ottenuto alcune delle loro principali vittorie, riuscendo ad occupare alcune alture strategiche a sud della città. La città è considerata di scrarsa importanza strategica, ma dopo quasi un anno di combattimenti incessanti è divenuta un simbolo politico per entrambi i contendenti. Si continua a combattere anche più a nord, al confine tra le regioni di Kharkiv e Donetsk. Qui sono i russi ad aver lanciato un’offensiva che ha probabilmente l’obiettivo di distogliere truppe ucraine da altri settori. I russi hanno lanciato il loro contrattacco oltre una settimana fa e sono avanzati di diversi chilometri. Ieri le forze armate ucraine hanno sostenuto di non aver perso «nessuna posizione nella zona».
L’Africa chiama Mosca
Si è concluso ieri a Mosca il summit di due giorni tra Russia e paesi africani. All’incontro hanno partecipato delegazioni di oltre 20 paesi africani, la metà rispetto a quanti avevano accettato l’invito un anno fa. Al termine del summit, i leader africani hanno rivolto due appelli al presidente russo Vladimir Putin. Il primo per ripristinare l’accordo sul grano con l’Ucraina, il secondo per iniziare a discutere del piano di pace preparato da una delegazione dell’Unione africana.
Bombe su Rostov
Almeno 16 persone sono rimaste ferite in un’esplosione avvenuta a Taganrog, nella regione meridionale di Rostov. L’attacco ha colpito l’area vicino a un ristorante e non avrebbe causato morti. La Russia incolpa Kiev e promette rappresaglie, mentre il governo ucraino risponde affermando che l’esplosione è stata causata da un missile antiaereo russo. Nel pomeriggio, il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha annunciato che è stato respinto un attacco di droni contro la capitale.
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