Il giuramento di Joe Biden ha scioccato i QAnonisti. Dopo lo smarrimento iniziale, alcuni hanno cercato di trovare il significato nascosto negli eventi che stavano accadendo. Senz’altro, i complottisti continueranno a cercare un modo per piegare alle loro convinzioni gli eventi anche dopo il giuramento
- L’Inauguration Day doveva essere il giorno in cui, secondo i cospirazionisti, l’oscura entità Q si sarebbe finalmente rivelata, liberando il mondo dalla piaga della élite-setta pedofila e satanista che secondo loro governa il mondo.
- Mentre per qualcuno l’Inauguration Day è stato la dimostrazione che le piccole profezie, i cosiddetti bits, che il misterioso Q da anni diffonde sul web, fossero semplicemente carta straccia, altri hanno già provato a dare una spiegazione a un evento inaspettato.
- I tentativi di consolarsi e continuare a sperare nell’intervento di Q, tuttavia, non possono continuare su Parler, uno dei luoghi virtuali che avevano maggiormente raccolto gli sfoghi dei QAnonisti negli ultimi mesi.
«Gli eventi di oggi non hanno senso per me. Sembra che abbiamo consegnato il nostro governo al comunismo. Non credo che il presidente Trump lo farebbe mai senza una lotta fino alla fine».
Il messaggio, pubblicato da Roberto Contini, tradotto in maniera un po’ zoppicante dal post originale attribuito a Lin Wood, avvocato americano e noto cospirazionista, appare sul canale Telegram QAnon Italia alle 5.22 del mattino. È solo uno dei messaggi di sconforto e di tentativi di consolazione che hanno inondato tra ieri e oggi i canali prediletti dei QAnonisti di tutto il mondo. L’Inauguration Day doveva essere il giorno in cui, secondo i cospirazionisti, l’oscura entità Q si sarebbe finalmente rivelata, liberando il mondo dalla piaga della élite-setta pedofila e satanista che secondo loro governa il mondo. Sarebbe cominciata una guerra civile, che avrebbe portato all’instaurazione di un mondo più giusto. Eppure, niente di tutto ciò è accaduto.
La scoperta
Il giuramento di Joe Biden ha scioccato i QAnonisti. Parlertakes, un account Twitter che raccoglie molto materiale pubblicato dai complottisti di estrema destra, pubblica un post di Peter Chu in cui l’utente scrive «Dov’è Q? Perché l’esercito non sta intervenendo? Perché Trump deve lasciare la sua presidenza a Sleepy Joe? Q esiste o no? Perché tutte le persone come Lin Wood, Powell, Hyten e Mike L ci hanno dato FALSE SPERANZE?». Utah Deplorable, in un altro post raccolto da Parlertakes, scrive: «Lasciate perdere. Era tutta una montagna di bugie. Q ha perso».
Dopo lo smarrimento iniziale, alcuni QAnonisti hanno cercato di trovare il significato nascosto negli eventi che stavano accadendo. Sul canale Telegram Trump and Q Digital S un utente italiano scrive: «Chi mi segue da tempo sa che contrariamente a quello che affermavano molti altri sostenitori di Q io affermavo che il male avrebbe vinto per un periodo». Mentre per qualcuno l’Inauguration Day è stato la dimostrazione che le piccole profezie, i cosiddetti bits, che il misterioso Q da anni diffonde sul web, fossero semplicemente carta straccia, altri hanno già provato a dare una spiegazione a un evento inaspettato. In un’altra immagine condivisa ieri mattina sullo stesso canale, si legge che «all things considered, we might just be going according to plan», «considerata la situazione, forse in realtà sta andando tutto secondo i piani»: secondo i cospirazionisti, l’esercito americano sarebbe ora obbligato a rimuovere il governo illegittimo, secondo una procedura segreta scattata proprio con l’insediamento di Biden. «Mentre come molti pensavo che con il giuramento di Biden fosse tutto finito, mi sono reso conto che Q ci aveva detto che DOVEVA succedere perché l’esercito potesse prendere il controllo del paese senza che ci fosse bisogno di un colpo di stato», scrive l’autore anonimo. Senz’altro, i complottisti continueranno a cercare un modo per piegare alle loro convinzioni gli eventi anche dopo il giuramento di Biden.
I tentativi di consolarsi e continuare a sperare nell’intervento di Q, tuttavia, non possono continuare su Parler, uno dei luoghi virtuali che avevano maggiormente raccolto gli sfoghi dei QAnonisti negli ultimi mesi. Il sito era andato offline nei primi giorni dell’anno dopo che per prendere le distanze dal mondo sovranista che il social raccoglieva, Amazon Web Services gli aveva negato i propri server. Il sito è parzialmente riapparso domenica sera e sembra che ora il suo traffico venga gestito da un’azienda con la sede principale in Russia, DDoS-guard, che dovrebbe difenderlo dai cyberattacchi che tutti i siti subiscono quotidianamente. DDoS-guard ha però negato ai media internazionali di offrire servizi di hosting a Parler.
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