Netanyahu si è trovato imprigionato dalla occasionale, ma non per questo meno convergente, coalizione dei contrari, ostile alla tentazione del premier e i suoi alleati meno malleabili di mettere fuori gioco quello che è ritenuto il vero nemico di Israele. In cambio di questa, forzata, moderazione, il giocatore di poker Bibi getterà un’altra carta sul tavolo? Essere stati «mosci» sul versante iraniano significa reclamare mani libere a Gaza o sul fronte libanese?
Il contrattacco “morbido” di Israele e la guerra di segnali con l’Iran


20 aprile 2024 • 07:00