«È al sicuro, è su un aereo verso casa», ha fatto sapere il presidente degli Stati Uniti. La liberazione della campionessa di basket è dovuta a uno scambio con Mosca: gli Usa lasciano andare il trafficante d’armi Viktor Bout
Dopo dieci mesi di prigionia, la campionessa di basket americana Brittney Griner torna a casa. La sua liberazione scatta a seguito di un accordo tra Mosca e Washington per uno scambio fra prigionieri. Gli Stati Uniti rilasciano infatti a loro volta un prigioniero russo, noto non per le prodezze sportive ma per il traffico di armi: è Viktor Bout, noto anche come “il mercante della morte”.
Le autorità di entrambi i paesi confermano il patto intercorso per la liberazione Griner-Bout. Il presidente degli Stati Uniti ha fatto sapere di aver parlato personalmente «poco fa con Brittnery Griner. È al sicuro. Si trova su un aereo. È diretta verso casa».
In parallelo, il ministero degli Esteri russo rilasciava una dichiarazione sul rientro a casa di Bout, che era stato condannato a 25 anni di carcere.
La giocatrice di basket americana era stata arrestata a Mosca, all’aeroporto, con la motivazione di aver rinvenuto nella sua valigia cartucce con olio di cannabis per la sigaretta elettronica.
Lo scambio fra prigionieri è avvenuto materialmente all’aeroporto di Abu Dhabi.
Il discorso di Biden
«Non abbiamo mai smesso di lavorare per la sua liberazione, sin dal primo giorno» ha detto Biden intervenendo sul caso dalla Casa Bianca nel primo pomeriggio ora italiana. «Quando mi ha scritto, a luglio, Brittney Griner non ha mai chiesto trattamenti preferenziali, ma semplicemente che non ci dimenticassimo di lei e degli altri detenuti americani».
Tra i casi tuttora irrisolti c’è quello di Paul Whelan, anch’egli ritenuto dall’amministrazione americana detenuto ingiustamente. «I miei pensieri vanno per tutti gli altri prigionieri, we won’t give up: nessun americano dev’essere ingiustamente detenuto, e qui voglio ricordare tutti gli altri tenuti ingiustamente come ostaggi in Russia e altrove. Continueremo a lavorare al fianco di tutti coloro che subiscono queste ingiustizie».
Stando a quanto filtra dall’amministrazione Usa, la Russia sarebbe stata indisponibile a liberare anche Whelan e quindi Biden avrebbe dovuto scegliere se «liberare Brittney o nessuno», e il presidente ha scelto di conseguenza.
Il sollievo della compagna Cherelle
«Le negoziazioni sono sempre difficili, mai da dare per scontate. Sono orgoglioso che oggi abbiamo ricomposto una famiglia».
Dopo Biden, è intervenuta la compagna di Griner, Cherelle. «Per me sono stati momenti bui, e ora voglio ringraziare uno per uno tutti coloro che hanno contribuito a questa liberazione». Poi un pensiero «a tutte le altre famiglie che tuttora non hanno ancora potuto ricongiungersi».
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