Washington afferma che la Wagner è ormai decimata, mentre continua la battaglia per Bakhmut, dove gli ucraini resistono più del previsto. I russi conquistano un villaggio nella regione di Kharkiv
Mentre la diplomazia si muove per bilanciare pace e interessi, sul campo continua la devastazione della guerra, ormai prossima al primo anniversario. Secondo l’intelligence ucraina, dal 24 febbraio 2022, i russi avrebbero perso 142mila soldati e tremila carri armati, numeri impressionanti per un anno di «operazione militare speciale».
Le perdite del gruppo Wagner
La Casa Bianca dettaglia le stime ucraine specificando che il gruppo Wagner, organizzazione militare privata diretta da Yvgeny Prigozhin, ha perso almeno 30mila uomini tra morti (9mila) e feriti.
Il 90 per cento delle perdite sarebbe stato registrato tra gli ex detenuti reclutati dal gruppo, a conferma della scarsa preparazione della “truppa” e delle tattiche spregiudicate dei comandanti, in cui le reclute vengono utilizzate come “carne da cannone”.
Proprio il gruppo Wagner è impegnato nella battaglia per Bakhmut, città ormai rasa al suolo dagli scontri e circondata dalle truppe russe che, però, non riescono a strapparla alla strenua difesa ucraina. Un classico, ormai, della guerra: per i russi è tutto più difficile del previsto.
Metro per metro
In attesa della controffensiva primaverile dell’Ucraina, i russi affermano di aver conquistato un villaggio nella regione di Kharkiv, Gryanykivka. La località, per il ministero della Difesa di Mosca ormai «completamente liberata», si trova vicino alla città di Kupiansk, nelle regioni rivendicate da Mosca.
Eppure il bottino dei primi giorni della nuova offensiva russa sembra piuttosto magro: rispetto agli sforzi profusi e alle perdite subite, i pochi metri conquistati sembrano fin troppo pochi, segno che i comandi russi potrebbero aspettare il 24 febbraio per aumentare l’intensità dell’avanzata.
Non si placano, invece, i bombardamenti sui civili ucraini. La campagna missilistica di sfiancamento continua con due missili Kalibr partiti dal mar Nero e abbattutti nei cieli ucraini dalle difese aeree, sempre più cruciali per la difesa di civili e obiettivi critici come le infrastrutture energetiche.
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