La guerra continua sui due fronti, con nuove operazioni sulla Striscia e ulteriore tensione al confine con il Libano per il rischio di nuovi attacchi alle basi Onu dove sono di stanza anche 1.200 militari italiani. Il ministro Tajani: «Vogliamo la verità e le scuse per quello che sta succedendo alle basi Onu». Iran, cyberattacco ad alcuni siti nucleari
Continua a essere tesa la situazione intorno al contingente Unifil (missione di pace dell’Onu, che vanta 1.200 soldati italiani, al confine tra Israele e Libano). L’Onu ha fatto sapere che «venerdì sera un peacekeeper presso il quartier generale dell'Unifil a Naqoura», nel sud del Libano, «è stato colpito da colpi di arma da fuoco a causa di attività militari in corso nelle vicinanze. È stato operato presso il nostro ospedale di Naqoura per rimuovere il proiettile ed è attualmente stabile. Non conosciamo ancora l'origine del fuoco».
Con questo, sono in tutto cinque i caschi blu della missione di pace Onu colpiti in soli tre giorni. Il portavoce della missione, Andrea Tenenti, ha fatto sapere che nei giorni scorsi Israele aveva chiesto a Unifil di lasciare le basi militari al confine con il Libano: «Abbiamo detto no».
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, venerdì sera, ha ribadito la condanna dura del governo degli attacchi israeliani alle truppe – tra cui anche quelle italiane – presenti nella zona. «Non è accettabile, viola la risoluzione 1701 dell'Onu. Il governo ha protestato con decisione. Con Macron e Sanchez abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune», ha detto la premier nelle dichiarazioni dei leader al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro.
Nel frattempo, l’Iran ha dichiarato che un massiccio cyberattacco ha colpito diversi impianti nucleari e siti governativi. In giornata, diversi media avevano riportato l’intensificarsi dei contatti tra Teheran e i paesi arabi, in vista dell’attesa risposta di Israele per gli attacchi di Hezbollah. L’Iran ha anche vietato l’uso di qualsiasi dispositivo elettronico, inclusi walkie-talkie e cercapersone, a bordo dei voli.
Secondo il ministero della Salute della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, i palestinesi morti dall’inizio del conflitto sono oltre 42mila. Gaza denuncia che almeno 22 persone sono state uccise dai bombardamenti israeliani la notte scorsa sulla città di Jabalia.
PUNTI CHIAVE
18:28
Tajani: "Da Israele garanzie per i nostri militari"
16:43
Iran, ancora voci su attacchi informatici. Le agenzie ufficiali non confermano
15:50
Unifil: Israele ci aveva chiesto lasciare posizioni lungo frontiera, abbiamo detto no
15:38
Unifil: "Molti danni" in postazioni Sud Libano
15:21
Unifil, un altro soldato ferito: sale a 5 il numero dei caschi blu colpiti
14:22
Cyberattacco in Iran: "Colpiti siti governativi e impianti nucleari"
13:13
L'Iran vieta i dispositivi di comunicazione elettronica sui voli
12:42
Oggi pomeriggio a Roma nuova manifestazione pro-Pal
11:27
Medioriente: raid israeliano su campo profughi Jabalia, almeno 22 morti
10:35
Tajani: «Sugli attacchi aspettiamo risposte da Israele»
Tajani: "Da Israele garanzie per i nostri militari"
"La situazione è molto delicata e continiuamo ad avere garanzie dal governo di Israele che non ci saranno rischi per i nostri militari, però quello che è accaduto è inaccettabile e lo ripeto, i militari italiani non si toccano anche perché non sono terroristi ma uomini e donne portatori di pace": lo ha detto a Perugia il ministro degli esteri Antonio Tajani a margine della Conferenza nazionale degli enti locali di Forza Italia.
Dopo un ulteriore attacco alla base Unifil, Tajani ha ricordato che "stiamo garantendo in tutti i modi possibili la loro incolumità e vedremo quali saranno i risultati dell'inchiesta che il governo israeliano ha deciso di avviare per verificare cosa successo esattamente". Si aspetta anche "le scuse" Tajani per un attacco "inaccettabile da parte di militari israeliani". Il ritiro inoltre non è una opzione per Tajani perché "c'è una risoluzione dell'Onu da rispettare e un impegno con le truppe Unifil per garantire la pace e arrivare al cessate il fuoco". "Stiamo attivando tutte le iniziative diplomatiche con G7, Unione Europea e Onu per una interruzione dei combattimenti sia a Gaza che in Libano".
Libano, 2.255 persone uccise dai raid israeliani dall'inizio degli attacchi
Gli attacchi israeliani contro il Libano hanno causato la morte di 2.255 persone e il ferimento di altre 10.524 da quando Israele ha lanciato i suoi attacchi contro il Paese diverse settimane fa. Lo ha riferito oggi il ministero della Salute libanese, scrive il Guardian. L'aumento del numero delle vittime corre parallelamente in concomitanza con lo sfollamento forzato di 1,2 milioni di persone dal Libano, pari a circa un quarto della popolazione del Paese. Oltre ai civili, almeno 28 operatori sanitari sono stati uccisi in Libano, ha reso noto la scorsa settimana l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Bonelli (Avs): "Per Meloni contro Unifil sono crimini di guerra. E la strage di 42mila civili?"
"Meloni ha condannato la violazione del diritto internazionale per l'attacco delle postazioni Unifil, il ministro Crosetto ha affermato che l'attacco israeliano potrebbe configurarsi come crimine di guerra. Può la premier Meloni spiegare perchè per il governo italiano l'uccisione di 42 mila civili palestinesi causati dai bombardamenti israeliani, la distruzione a Gaza delle strutture ospedaliere, scolastiche, della rete idrica e igienico sanitaria, 3 milioni di sfollati a causa dei bombardamenti e se bombardare i campi i profughi non è una violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra e contro l'umanità?". Lo scrive in una nota il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
"Perché - chiede ancora Bonelli - due pesi e due misure sullo sterminio del popolo palestinese e tanta tolleranza sui crimini di Netanyahu? Perché il governo ha continuato a fornire armi direttamente e indirettamente attraverso la vendita a paesi terzi che poi rivendono a Israele come nel caso dei cannoni della Oto Melara e dei pezzi di ricambio per gli aerei di addestramento militare M-346 della Leonardo? Attendo una risposta e ribadisco l'urgenza di atti forti e concreti da parte del governo italiano e dell'Europa fermando l'esportazione di armi a Israele, e adottando sanzioni perché la strategia di Netanyahu è quella di colonizzare Gaza, Cisgiordania e occupare parte del Libano sud. La diaspora del popolo palestinese sarebbe così conclusa".
Erdogan: "I sogni di Netanyahu diventeranno un incubo"
"I sogni di Netanyahu si trasformeranno in un incubo". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ai giornalisti mentre era a bordo del suo volo di ritorno dalla Serbia e dall'Albania, aggiungendo che "la Palestina sarà liberata e il Libano resterà libero". Lo riporta Anadolu. Secondo il leader turco il genocidio di Gaza è avvenuto davanti agli occhi di tutti e ha preso il suo posto tra le "vergogne storiche dell'umanità". Erdogan ha poi aggiunto che "Israele rappresenta la minaccia più diretta alla pace regionale e globale, e coloro che hanno il compito di salvaguardare la pace nel mondo devono porre fine a questa minaccia".
Fedriga: "Israele deve dare spiegazioni su attacchi a Unifil"
"Penso che Israele debba dare delle spiegazioni" rispetto agli attacchi a Unifil, "perché serve rispetto e tutela per le forze internazionali. Mi sembra che Israele abbia dichiarato di star facendo indagini per capire cosa è successo e perché sia successo. Detto questo non possiamo dimenticare la situazione di Israele dove dal Libano Hezbollah continua a lanciare razzi sulla popolazione inerme". Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro a Trieste. "Dobbiamo chiedere il rispetto delle regole da parte di Israele soprattutto verso le forze internazionali - ha aggiunto - ma dall'altro lato anche non abbandonare un Paese democratico rispetto a chi invece vuole annientarlo e lo dichiara nei propri statuti come Hamas".
Idf, due razzi sparati dal nord di Gaza sul sud di Israele
Dopo le sirene d'allarme scattate nel sud di Israele, ad Ashkelon, l'Idf ha fatto sapere che due razzi sono stati sparati dal nord della Striscia di Gaza. Gli ordigni sono caduti in una zona aperta senza causare feriti.
Iran, ancora voci su attacchi informatici. Le agenzie ufficiali non confermano
Attacchi informatici simultanei avrebbero colpito molti siti in Iran, compresi quelli nucleari. La notizia non è stata ancora confermata dalle agenzie ufficiali della repubblica islamica. In mezzo a questi attacchi informatici, quasi tutti i servizi del governo di Teheran sono stati interrotti. Secondo molte fonti, questo è il primo passo di Israele verso un attacco di rappresaglia all'Iran per il lancio di missili balistici contro il territorio dello stato ebraico, avvenuto lo scorso 1 ottobre.
Non solo, anche le strutture nucleari iraniane sono state prese di mira nell'attacco informatico. Un ex segretario del Consiglio supremo iraniano per la sicurezza informatica ha annunciato che quasi tutte le forze governative iraniane, compresi il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo, hanno subito gravi attacchi informatici e furti di informazioni.
Il presidente della comunità palestinese di Roma: "Crosetto doveva parlare prima"
"Noi ringraziamo il ministro Guido Crosetto per le sue dichiarazioni, ma avremmo voluto sentire queste affermazioni un anno prima, dopo la morte di 42mila palestinesi, il ferimento di oltre centomila. Parliamo di 18mila bambini e 14mila donne". Lo afferma il presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, Yousef Salman, a piazzale Ostiense, dove sta per partire il corteo pro-Palestina diretto a piazza Vittorio e organizzato dal Movimento degli Studenti Palestinesi, dall'Associazione dei Palestinesi in Italia e dalla Comunità Palestinese d'Italia. Il corteo arriverà a piazza Vittorio passando per il centro della Capitale. La manifestazione si intitola "Stop al genocidio e al massacro in Libano".
Unifil: Israele ci aveva chiesto lasciare posizioni lungo frontiera, abbiamo detto no
Un'escalation israeliana contro Hezbollah potrebbe sfuggire al controllo e "trasformarsi molto presto in un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti". Lo ha detto il portavoce delle forze di pace dell'Onu in Libano, Andrea Tenenti. "Le forze israeliane ci hanno chiesto di lasciare le nostre posizioni lungo il confine fino a 5 chilometri più a nord, in territorio libanese", ma c'è stata una decisione unanime di rimanere, perché la bandiera dell'Onu deve sventolare in questa zona", ha aggiunto il portavoce della forza, che conta 10mila peacekeeper, riferendo anche di "molti danni" alle posizioni Unifil nel sud del Libano.
Unifil: "Molti danni" in postazioni Sud Libano
L'attacco israeliano alle basi di Unifil nel Libano meridionale ha provocato "molti danni": lo ha detto il portavoce Andrea Tenenti. Lavorare, ha spiegato, "è molto difficile perché ci sono molti danni, anche all'interno delle basi. Proprio ieri sera, appena fuori dalla posizione delle forze di pace ghanesi, l'esplosione è stata così forte che ha distrutto gravemente alcuni dei container che si trovavano al suo interno".
Unifil, un altro soldato ferito: sale a 5 il numero dei caschi blu colpiti
L'Unifil ha riferito che un quinto soldato del suo contingente nel Sud del Libano è stato ferito "da colpi di arma da fuoco" nel quartier generale delle forze di pace a Naqoura, nel Libano meridionale, portando a cinque il numero di peacekeeper feriti in incidenti attribuiti a Israele avvenuti negli ultimi tre giorni. In una dichiarazione sul suo account X, l'Unifil ha affermato che il nuovo incidente è avvenuto la notte scorsa quando "un soldato delle forze di pace che si trovava nel quartier generale di Naqoura è stato colpito da colpi di arma da fuoco a causa di un'attività militare che si svolgeva nelle vicinanze". Unifil fa sapere di non aver ancora scoperto l'origine del colpo e che le condizioni del peacekeeper, sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un proiettile all'ospedale della missione, sono "stabili".
Cyberattacco in Iran: "Colpiti siti governativi e impianti nucleari"
L'Iran avrebbe subito un cyberattacco che ha coinvolto siti governativi e degli impianti nucleari. "Quasi ogni ramo del governo iraniano, giudiziario, legislativo ed esecutivo, è stato coinvolto da questo attacco, con il risultato di furto di informazioni", ha dichiarato Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del Consiglio Supremo dell'Iran per il Cyberspazio, secondo quanto riferisce l'emittente Iran Internazional. "I nostri impianti nucleari, insieme alle reti cruciali come quelle della distribuzione del carburante, dei servizi municipali, dei trasporti e dei porti anche sono finiti sotto attacco", ha aggiunto.
L'Iran vieta i dispositivi di comunicazione elettronica sui voli
"Ai passeggeri degli aerei è vietato portare a bordo o nel bagaglio in stiva qualsiasi dispositivo di comunicazione elettronica, ad eccezione dei telefoni cellulari", ha dichiarato sabato il portavoce dell'Organizzazione per l'Aviazione Civile dell'Iran, Jafar Yazerlou. "I passeggeri dovrebbero evitare di portare tali dispositivi, inclusi cercapersone, dispositivi wireless e walkie-talkie, per garantire la sicurezza dei voli", ha aggiunto, come riportato dall'Irna. Un numero di membri di Hezbollah libanese è stato ucciso il 17 e 18 settembre, dopo esplosioni nei loro cercapersone. Gli esplosivi erano stati nascosti nelle batterie dei cercapersone dai servizi israeliani, come riferito da diverse fonti.
Oggi pomeriggio a Roma nuova manifestazione pro-Pal
Le sigle pro Palestina scendono di nuovo in piazza a Roma. Alle 15, da piazzale Ostiense, partirà infatti un corteo che attraverserà il centro della Capitale e arriverà a piazza Vittorio. Tra i promotori della mobilitazione ci sono il Movimento degli Studenti Palestinesi, l'Associazione dei Palestinesi in Italia e la Comunità Palestinese d'Italia. La manifestazione si intitola "Stop al genocidio e al massacro in Libano". Gli organizzatori spiegano in una nota che "tutto ciò che sta accadendo, ci devasta. Ma questo dolore ci spronerà a non cessare la nostra Resistenza rivoluzionaria e multigenerazionale". Tra le richieste dei partecipanti al corteo ci sono quelle di "interrompere tutti i rapporti di tipo economico, accademico, scientifico, militare, politico e diplomatico" con Israele e che sia "sospeso e cancellato l'accordo di associazione UE-Israele".
Hamas: a Jabalia massacri Israele con sostegno Usa
Hamas ha accusato l'esercito israeliano di aver commesso "massacri" nella zona del campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, sostenendo che gli attacchi sono stati condotti come "ritorsione contro civili disarmati sotto copertura statunitense". Lo riporta Al Jazeera. In una dichiarazione, Hamas ha condannato i "massacri dell'occupazione nazista" israeliana che hanno preso di mira un'area residenziale a Jabalia ieri sera, uccidendo almeno 22 persone e ferendone più di 90, "questi massacri sono una continuazione del genocidio criminale in corso contro il nostro popolo, protetto dal sostegno americano". Gli attacchi intensificati contro i civili sono un tentativo di "punire la popolazione per la sua resilienza e il rifiuto dello sfollamento", rimarca Hamas.
Medioriente: raid israeliano su campo profughi Jabalia, almeno 22 morti
Almeno 22 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise in un raid israeliano al campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera.Mentre il bilancio delle vittime aumenta, l'esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione per il nord della zona, dando istruzioni ai residenti vicino a Jabalia di evacuare a sud dell'enclave.
Cnn: Iran intensifica contatti con Paesi arabi per prepararsi alla rappresaglia di Israele
L'Iran ha avviato urgenti sforzi diplomatici con diversi Paesi del Medio Oriente per prepararsi al possibile attacco di rappresaglia di Israele alle sue strutture nucleari e petrolifere. Lo riferisce oggi l'emittente "Cnn", citando fonti a conoscenza della questione. Ciò avviene nel mezzo dell'incertezza dell'Iran sulla capacità di Washington di convincere Israele a non colpire le strutture nucleari e petrolifere iraniane e dell'indebolimento del movimento sciita libanese Hezbollah in seguito alle recenti operazioni militari israeliane, ha riferito l'emittente. La scorsa settimana il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha affermato che Israele non aveva ancora deciso il modo in cui avrebbe colpito l'Iran, ma ha ribadito che l'esercito di Israele dovrebbe prendere in considerazione altre opzioni rispetto al prendere di mira i giacimenti petroliferi. L'avvertimento è arrivato dopo che l'Iran ha lanciato un massiccio attacco missilistico contro Israele lo scorso primo ottobre, definendolo un atto di autodifesa dopo l'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah.
Le vittime a Gaza dall'inizio della guerra sono oltre 42mila
Sono 42.175 i palestinesi morti dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele. Il bilancio fornito dal ministero della Salute della Striscia conta almeno 49 persone uccide nelle ultime 24 ore. In totale in poco piu' di un anno di conflitto, a Gaza sono rimaste ferite 98.336 persone.
Tajani: «Sugli attacchi aspettiamo risposte da Israele»
«Vogliamo sapere se è stata una scelta politica o di militari sul terreno. Perché i nostri militari non sono terroristi di Hezbollah. e noi siamo amici di Israele. Aspettiamo risposte dall'inchiesta israeliana» sull'attacco israeliano al contingente Unifil. Lo ha detto intervenendo alla festa de Il Foglio il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani. «Sono settimane che chiediamo garanzie al governo israeliano - ha proseguito - e ci sono state date assicurazioni» ma «troppe volte ci sono stati attacchi contro i militari dell'Unifil, ci sono stati feriti». «I militari italiani non si toccano» ha ribadito.
Negli ultimi cinque attacchi su Gaza 49 morti
Gli ultimi cinque attacchi israeliani su Gaza, effettuati nelle ultime 24 ore, per il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, hanno ucciso 49 persone lasciandone ferite altre 219. Il ministero informa inoltre che le operazioni di soccorso continuano e che ci sono ancora persone sotto le macerie.
Di Segni (Unione comunità ebraiche italiane): «Italia e Israele si devono chiarire»
Per le comunità ebraiche in Italia va evitato un deterioramento dei rapporti tra Roma e Tel Aviv. Il caso degli attacchi dell'Idf alle basi della missione Onu in Libano «va chiarito tra governi alleati di paesi amici come Italia e Israele, e un ulteriore chiarimento sarà forse a questo punto opportuno anche riguardo la funzione di Unifil in quel territorio» dice la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in un'intervista a Repubblica. «Poi è chiaro che i fatti recenti potrebbero porre nuove criticità nelle relazioni tra Italia e Israele» ha ammesso Di Segni. «Per noi però è importante che anche questi ultimi accadimenti non si prestino a una demonizzazione».
La presidente nell'intervista ha ricordato poi di aver scritto alla premier Meloni e ai ministri Tajani e Crosetto dopo gli attacchi alle basi Unifil: «La lettera doveva restare riservata. Il governo italiano è stato coerente alle esigenze di Israele e delle comunità ebraiche, ma quanto accaduto mette tutti in stato di allerta».
Idf ordina evacuazione del nord di Gaza
L'Idf ha ordinato ai residenti di una zona nel nord di Gaza di evacuare, spostandosi verso sud. Con un messaggio su X, il portavoce militare in lingua araba Avichay Adraee si è rivolto agli abitanti della «zona D5», spiegando che «l'area designata, compresi i rifugi ivi situati, è considerata una zona di combattimento pericolosa. L'area deve essere evacuata immediatamente attraverso Salah El-Din Street verso la zona umanitaria».
Da oltre una settimana, le truppe israeliane hanno lanciato un'operazione nel nord della Striscia, in particolare a Jabaliya. «L'Idf sta lavorando in modo molto aggressivo contro le organizzazioni terroristiche e continuerà a farlo per molto tempo» ha aggiunto Adraee.
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