Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto: «È intollerabile che ci siano attacchi, le basi di Unifil rappresentano la missione Onu internazionale»
(articolo in aggiornamento)
Oggi la base italian Unifil è stata colpita due volte. Un primo attacco ha colpito quattro peacekeepers ghanesi che erano in servizio quando un razzo ha colpito la loro base UNP 5-42 a est del villaggio di Ramyah. «I peacekeepers hanno riportato ferite e tre di loro sono stati trasferiti in un ospedale di Tiro per essere curati» ha fatto sapere l’Unifil in una nota.
Il secondo attacco ha preso di mira il quartier generale del settore ovest a Shama che è stato colpito da cinque razzi, lo fa sapere in una nota l’organizzazione Onu. «Sebbene abbiano causato ingenti danni all'officina, nessun peacekeeper è rimasto ferito».
È la seconda volta che questa base Unifil viene colpita dagli scontri in corso nell’area in meno di una settimana.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato da Bruxelles il nuovo attacco, subito dopo il consiglio esteri Ue della difesa, dicendo di aver provato a contattare il suo omologo israeliano, Israel Katz, senza ricevere una risposta: «Sono caduti tre razzi sulla base di Shama. È intollerabile. Le basi di Unifil rappresentano la missione Onu internazionale, e sono di paesi amici di Israele». E ha aggiunto: «Non possiamo più tollerare che questi errori si ripetano con questa frequenza. Per cui vanno date delle disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo e mi auguro che sia stato fatto da questo nuovo ministro come era stato fatto dal vecchio ministro».
L’Idf con un post su X ha smentito ogni responsabilità, attribuendola ad Hezbollah. Nel pomeriggio il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rilasciato una dichiarazione per confermare la responsabilità del gruppo armato libanese: «Hezbollah non ha alcun diritto di toccare le truppe italiane, che hanno garantito la sicurezza anche di Hezbollah ed è quindi inammissibile e inaccettabile che si spari contro il contingente italiano. Se è stato un errore, imparino ad utilizzare meglio le armi».
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