Non ci sarà il secondo duello tra Donald Trump e Joe Biden, previsto per questa sera, 15 ottobre. I due candidati alla presidenza degli Stati Uniti saranno però entrambi protagonisti di eventi separati sul modello della town hall: dovranno rispondere alle domande dirette dal pubblico. I due incontri saranno trasmessi alla stessa ora, in diretta su due emittenti diverse. Inevitabilmente, così si creerà una sorta di confronto televisivo a distanza. Dopo un disastroso primo dibattito e le town hall separate di questa sera, ai due candidati resta una sola occasione per potersi confrontare di persona: il terzo e ultimo dibattito previsto per il 22 ottobre e al momento confermato. 

Oggi Biden sarà dunque solo all’evento già fissato da settimane. Sarà moderato da un giornalista dell’emittente ABC e organizzato a Philadelphia dalla Commission on Presidential Debates, l’organo preposto alla gestione dei dibattiti tra candidati alla presidenza.

Trump – che si è rifiutato di partecipare da remoto al dibattito ufficiale, dopo essere risultato positivo al test per Covid19 - ne ha invece organizzato uno indipendente a Miami.

L’incontro con l’elettorato sarà moderato da un giornalista della NBC e si terrà all’aperto. L’organizzazione ha assicurato che verranno rispettate le norme di distanziamento sociale e prevenzione del contagio.

Inoltre, assicura NBC, Trump ha fornito una dichiarazione medica del National Institutes of Health, la principale agenzia federale per la ricerca sulla salute pubblica, in cui si attesta che con ogni probabilità non è più contagioso. 

Kamala Harris (Foto: AP)

Buone e cattive notizie per Biden-Harris

Il coronavirus si è insinuato anche nella campagna elettorale di Biden e della sua vice, la senatrice della California Kamala Harris. Due delle persone con cui Harris ha viaggiato - tra cui la responsabile della comunicazione - sono infatti risultate positive al test. Per precauzione la sua squadra ha quindi annunciato che tutti gli eventi in programma fino a lunedi verranno sospesi. In ogni caso la vice di Biden ha fatto sapere di non avere avuto di recente contatti stretti con nessuno dei due e di essere risultata negativa all’ultimo test effettuato nella giornata di ieri.

Intanto Trump ha espresso forti polemiche nei confronti di facebook e twitter per aver limitato la diffusione di una notizia pubblicata dal New York Post molto critica nei confronti di Biden. L’articolo sostiene che il figlio maggiore di Biden, Hunter Biden, abbia organizzato nel 2015 un incontro tra il padre e un rappresentante della Burisma, una compagnia energetica ucraina di cui Hunter era membro del consiglio di amministrazione.

La storia pubblicata dal tabloid si basa su uno scambio di email trovato su un computer portato a riparare nello stato del Delaware - in cui Biden ha vissuto a lungo - e mai più reclamato. A consegnare il materiale ai giornalisti sarebbe stato l’ex sindaco di New York e legale della famiglia Trump, Rudy Giuliani.

Nelle stesse ore, la campagna per l’elezione di Biden ha annunciato di avere ottime risorse per affrontare il rush finale prima del voto: 432 milioni di dollari, di cui 383 milioni raccolti nel mese di settembre. Inoltre, secondo quanto riportato dal New York Times, anche l’ex presidente Barack Obama è pronto a dare un forte contributo con una serie di eventi in programma negli stati decisivi per l’esito delle elezioni.

(AP)

Coney Barret verso l’elezione

Il quarto e ultimo giorno delle audizioni in senato per la conferma della nomina di Amy Coney Barrett alla corte suprema, si è aperto con la decisione da parte del gruppo di maggioranza repubblicano di fissare la data per il voto al 22 ottobre. I democratici hanno protestato ma il presidente della commissione giustizia, il senatore repubblicano Lindsey Graham, non ha voluto sentire ragioni. Se la conferma dovesse procedere come previsto, sarà molto probabile che la Coney Barrett sarà confermata prima del 3 novembre.

La più alta corte federale degli Stati Uniti sarebbe quindi destinata ad assumere un orientamento decisamente sbilanciato verso ideali conservatori, con sei giudici su nove che hanno dimostrato di interpretare la legge in chiave non progressista.

Manifestazione contro Trump, all'esterno della Corte suprema (Foto: CQ-Roll Call, Inc./AP)

Cambiamento climatico

Intanto continuano le polemiche su una risposta data da Coney Barrett alla senatrice della California Kamala Harris, tra i membri della commissione giustizia, durante la sessione di ieri. Alla domanda se ritenesse che il cambiamento climatico fosse un fenomeno reale, che sta effettivamente minacciando l’ambiente, Coney Barrett ha usato nuovamente la carta dell’impossibilità di esprimere opinioni su temi “politicamente controversi”.

Se è vero che come giudice deve astenersi dall’esprimere idee personali, il fatto che abbia classificato un’emergenza concreta e scientificamente provata come una questione politica e opinabile, ha scatenato molta preoccupazione.

Questo soprattutto alla luce del fatto che il presidente Donald Trump, che l’ha nominata, ha più volte negato l’esistenza del cambiamento climatico, senza risparmiare dichiarazioni umilianti nei confronti della scienza. 

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