Davanti all’Assemblea ha dichiarato che la nuova costituzione sarà approvata tramite referendum per la fine di quest’anno. Lukashenko ha anche accusato «forze molto potenti» estere di essere dietro le proteste degli ultimi mesi, già sanzionate dall’Unione europea
La Bielorussia avrà una nuova Costituzione. L’annuncio viene direttamente dal leader Alexander Lukashenko, in carica da 27 anni, il quale ha dichiarato che redigerà una nuova carta costituzionale entro la fine del 2021. «La sottoporremo a referendum al più tardi all'inizio del prossimo anno» ha detto all’Assemblea, come riportato dall'agenzia stampa di Minsk, Belta.
Lukashenko è stato rieletto alla presidenza nell’agosto scorso tra polemiche e proteste nella popolazione. Gli vengono contestati vari brogli elettorali e molti attori internazionali ancora non lo riconoscono come presidente. Negli ultimi mesi sono scoppiate nel paese varie proteste popolari che sono state represse con forza dalla polizia. Sono stati presi di mira e minacciati di espulsione anche i ragazzi stranieri che studiano nelle università del paese e hanno partecipato alle proteste.
Attualmente un totale di 88 persone e sette entità bielorusse sono state sanzionate dall’Unione europea per cercare di arginare la repressione delle manifestazioni. «Lo scopo delle sanzioni – si legge nel comunicato del Consiglio d’Europa dello scorso dicembre – è esercitare pressioni sulla leadership politica bielorussa per prevenire ulteriori violenze e repressioni, liberare tutti i prigionieri politici e le altre persone ingiustamente detenute e avviare un dialogo nazionale autentico e inclusivo con la società in generale».
Riguardo alle proteste Lukashenko ha affermato che sono state guidate da «forze molto potenti» dall’estero e ha dichiarato di avere troppo potere nelle sue mani, uno dei motivi per il quale vuole riformare la Costituzione.
Davanti ai 2.700 membri presenti in Assemblea per discutere sulle riforme politiche del paese, Lukashenko ha aggiunto: «Dobbiamo restare saldi, quest'anno sarà decisivo».
Nel frattempo, al di fuori del palazzo si sono riuniti decine di manifestati per protestare contro il presidente urlando slogan come «Fine alla dittatura» e «Vattene». In altre parti di paese i manifestanti hanno chiesto le dimissioni di Lukashenko. Il gruppo per i diritti umani Viasna ha denunciato che ci sono stati decine di arresti.
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