Il presidente bielorusso ha parlato alla nazione chiedendo una cessazione delle ostilità per ricominciare a trattare per raggiungere una soluzione diplomatica del conflitto. Se la Russia si dovesse sentire attaccata, dice Lukashenko, c’è il rischio di uno scoppio della terza guerra mondiale
Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha parlato alla nazione per proporre una tregua immediata in Ucraina.
«Mi prendo il rischio di suggerire una cessazione delle ostilità» ha detto in un discorso alla nazione. «È possibile - e si deve - risolvere tutte le questioni territoriali, di ricostruzione, di sicurezza e di altro tipo al tavolo dei negoziati senza precondizioni» ha aggiunto. Per il presidente, è escluso che gli ucraini possano vincere: «Gli ucraini credono che vinceranno, ma è una sciocchezza, è impossibile sconfiggere una potenza nucleare».
Secondo Lukashenko, se non si dovesse raggiungere un compromesso, all’orizzonte c’è un rapido peggioramento della situazione: «Una terza guerra mondiale con risvolti nucleari si profila all'orizzonte».
Le «armi più terribili»
Se la leadership russa dovesse infatti intravedere i rischi di un collasso, utilizzerà le armi più terribili, ha avvertito il presidente bielorusso. Dal suo punto di vista, la possibile controffensiva ucraina annunciata da Kiev per i prossimi mesi, renderà qualsiasi negoziato impossibile.
Ma le «armi più terribili» per Lukashenko hanno anche lati positivi. I piani della Russia di schierare armi nucleari tattiche in Bielorussia sarebbero un'opportunità per «salvaguardare» il paese dalle minacce occidentali.
«Nelle circostanze attuali e nella situazione politico-militare nel nostro paese, ho intensificato i negoziati con il presidente russo Putin sulla restituzione delle armi nucleari alla Bielorussia. Vale a dire, sulla restituzione delle armi nucleari ritirate negli anni Novanta» ha detto Lukashenko. Per il presidente, infatti «l'occidente si prepara a invadere il territorio della Bielorussia per distruggere il paese».
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