Quando parliamo della crisi del Tigrè, tendiamo a mettere in evidenza la situazione dei 100mila rifugiati eritrei nei quattro campi principali e dei 100mila sfollati interni della regione. Tuttavia, in totale, circa 600mila persone ricevevano assistenza alimentare giornaliera già prima dello scoppio della crisi e oltre un milione di persone ricevevano assistenza diretta in denaro. Sono quindi molte le persone che sono colpite da questa crisi.

© UNHCR/Hazim Elhag

Mentre speriamo, come annunciato dal primo ministro etiope, Abiy Ahmed, che il conflitto sia breve, ci concentriamo sulla sicurezza della popolazione. La metà delle persone colpite sono minori. Nei campi profughi del Tigray molti degli eritrei sono minori non accompagnati, a rischio di essere esposti a crimini come violenza sessuale e di genere o il reclutamento forzato.

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Siamo preoccupati per tutte le madri con i loro bambini che non hanno nulla da mangiare perché non siamo riusciti a fare scorte e a rifornire le razioni di cibo. Manca la corrente elettrica, manca il cibo nei mercati.

Ci sono degli sfollati interni etiopi che saranno molto colpiti da questa crisi. Dobbiamo rafforzare la nostra presenza e aiutarli rispondendo davvero ai loro bisogni, invece di decidere da soli cosa vogliamo fare per loro.

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L'Unhcr ha identificato tre priorità principali: bisogna garantire la sicurezza del nostro personale e dei nostri partner umanitari affinché possiamo svolgere il nostro lavoro; dare accesso al denaro contante, visto che le banche sono chiuse e i bancomat non funzionano ed è, infine, necessario assicurare l'accesso continuo e libero ai rifugiati e ai richiedenti asilo che dipendono dall'assistenza umanitaria.

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I beni non alimentari devono poter entrare, quindi chiediamo un cessate il fuoco temporaneo e la creazione di un corridoio umanitario per portare i rifornimenti. Finora, 30mila persone sono fuggite in Sudan. Se le cose nel Tigray peggioreranno, più persone fuggiranno in Sudan.

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La generosità del governo e del popolo sudanese non può essere sopravvalutata. In situazioni come questa, è stressante non sapere quando sarà possibile raggiungere le persone bisognose, ma è importante mantenere viva la speranza, e noi rimaniamo decisi a fornire assistenza ovunque e ogni volta che la situazione si evolve.

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L’Unhcr sta lavorando senza sosta per aiutare le persone in fuga dalla violenza in Etiopia, ma è una corsa contro il tempo e serve l’aiuto di tutti. È possibile fare una donazione a questo link.


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