Il Consiglio europeo, l’istituzione che riunisce i capi di governo degli Stati membri, «condanna fermamente la violenza esercitata dalle autorità bielorusse contro i manifestanti pacifici e chiede il rilascio di tutte le persone detenute arbitrariamente, compresi i prigionieri politici». Inoltre «ricorda le misure restrittive imposte a 40 persone responsabili della natura fraudolenta delle elezioni presidenziali e della repressione violenta delle proteste pacifiche, e afferma la disponibilità dell'Unione europea ad adottare ulteriori misure restrittive nei confronti di entità e funzionari di alto rango, tra cui Aleksander Lukashenko, se la situazione non migliorerà».

Sono le conclusioni diffuse dal Consiglio europeo. In più, si ribadisce «che le presidenziali del 9 agosto non sono state né libere né eque e che Lukashenko manca di legittimità democratica». Infine, il Consiglio «ribadisce il suo pieno sostegno alla sovranità e all'indipendenza della Bielorussia e sottolinea il diritto democratico del popolo bielorusso di eleggere il proprio presidente attraverso elezioni nuove, libere ed eque, senza interferenze esterne».

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