Dopo aver corso per Madrid il leader di Podemos annuncia le dimissioni. Ayuso del Partito popolare ottiene più del doppio dei voti di due anni fa e commenta il risultato come «una mozione di sfiducia» contro il governo di Pedro Sanchez, ma gli serviranno i seggi di Vox per ottenere la maggioranza. Calano a picco i Socialisti e Ciudadanos
Gli scrutini del voto di Madrid hanno confermato la vittoria di Isabel Díaz Ayuso del Partito Popolare che ottiene 65 seggi, più del doppio di quelli di due anni fa. Per governare però ne servono 69 e qui viene in soccorso la compagine di estrema destra Vox che riceve 13 seggi (uno in più rispetto alle ultime elezioni). Insomma, i giochi delle elezioni madrilene sembrano conclusi.
In una tornata elettorale con un’affluenza alle urne da record nonostante la pandemia – 74 per cento, con dieci punti in più rispetto all’ultimo voto – il dato più evidente è il crollo del Partito socialista e di Ciudadanos. Il primo ottiene 13 seggi in meno rispetto alle elezioni del 2019, mentre Ciudadanos passa dal 19 al 4 per cento delle preferenze. Voti che si sono spostati a destra in favore del Pp di Ayuso che ha commentato la vittoria come una «mozione di sfiducia nei confronti del sanchismo» riferendosi a una bocciatura delle politiche del governo guidato dal leader socialista Pedro Sanchez. «È l'inizio di un cambio rotta per tutta la Spagna», ha invece sostenuto la candidata di Vox Rocío Monasterio.
La formazione progressista Más Madrid è in crescita e ha raggiunto lo stesso numero di seggi del Partito socialista. La campagna elettorale è stata caratterizzata da toni aspri e ideologici, allo slogan di «comunismo o libertà» diffuso dalla destra si è contrapposto quello di «fascismo o democrazia» spinto soprattutto dal leader di Podemos, Pablo Iglesias, che dopo aver ottenuto un 7 per cento delle preferenze per la sua corsa personale a capo della Madrdid ha deciso di rassegnare le dimissioni.
Le elezioni erano state indette a marzo dalla governatrice uscente Ayuso con due anni di anticipo dopo che il suo alleato di governo, il partito di centro Ciudadanos, aveva minacciato di ritirarle il sostegno. Una mossa astuta quella di Ayuso che ha approfittato del momento di debolezza del partito, visto il calo in tutte le recenti tornate elettorali, per potere rafforzare la sua posizione. Infatti con il 4 per cento delle preferenze Ciudadanos non riesce a superare la soglia di sbarramento, fissata al cinque per cento, che gli permetterebbe di ottenere un seggio dentro l’Assemblea di Madrid.
Ora che i due partiti di governo sono stati bocciati nella capitale c’è da capire quali siano le conseguenze del voto a livello nazionale, dove da anni regna l’instabilità politica.
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