Il piano è di vendere a un acquirente locale che non potrà più utilizzare il logo, il nome e i menù della nota catena di Fast food. Si tratta della più grande impresa occidentale che ha lasciato il paese dall’inizio della guerra. Il primo ristorante è stato inaugurato a Mosca nel 1990
Dopo oltre trent’anni di attività McDonald’s vende i suoi negozi presenti in Russia. La più famosa catena di Fast food aveva già sospeso temporaneamente il suo servizio a inizio marzo, come altre centinaia di aziende europee e americane, in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.
Ma a circa tre mesi dall’inizio della guerra, il ceo Chris Kempczinski ha dichiarato in un comunicato: «Abbiamo un impegno nei confronti della nostra comunità globale e dobbiamo rimanere saldi nei nostri valori. E il nostro impegno nei confronti dei nostri valori significa che non possiamo più far brillare gli archi lì». Il riferimento agli archi è legato al logo dell’azienda che rappresenta una “M” maiuscola di colore giallo, un simbolo universalmente riconosciuto oramai in tutto il mondo.
Anche la Renault, nota azienda automobilistica francese, ha annunciato la vendita della sua quota in Renault Russia e della sua partecipazione nella casa automobilistica russa Avtovaz.
Cosa ne sarà dell’azienda?
La società sta procedendo alla vendita dell’intero portafoglio di ristoranti presenti in Russia a un acquirente locale, sul quale però non se ne conosce ancora l’identità, a patto che già ci sia un accordo di vendita in corso con una società russa.
Quello che è sicuro è che i negozia non utilizzeranno più il «nome, il logo, il marchio e il menu di McDonald’s, anche se l’azienda continuerà a mantenere i suoi marchi in Russia», si legge nel comunicato.
«Tra le priorità di McDonald’s c’è quella di garantire che i dipendenti di McDonald’s Russia continuino a essere pagati fino alla chiusura di qualsiasi transazione e che i dipendenti abbiano un futuro impiego presso qualsiasi potenziale acquirente».
C’è anche una questione economica da considerare. «A seguito dell’uscita dalla Russia, la società prevede di registrare un onere di circa 1.2 – 1.4 miliardi di dollari per svalutare l’investimento netto nel mercato e riconoscere significative perdite di conversione in valuta estera precedentemente registrate nel patrimonio netto», scrive la società. Tuttavia, il cda prevede un aumento di 1300 ristoranti per il prossimo 2022 in altre parti del mondo.
Il primo McDonald’s in Russia
La catena di fast food è uno dei simboli più emblematici del capitalismo e della cultura americana. Il primo negozio ha aperto nel centro di Mosca nel 1990, ma oggi McDonald’s conta in Russia 850 ristoranti e oltre 62mila posti di lavoro, rendendola l’azienda occidentale più grande a lasciare la Russia da quando è iniziata la guerra in Ucraina lo scorso 24 febbraio.
«Qualcuno potrebbe obiettare che garantire l’accesso al cibo e continuare a dare lavoro a decine di migliaia di cittadini comuni è sicuramente la cosa giusta da fare. Ma è impossibile ignorare la crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina. Ed è impossibile immaginare che gli Archi d’Oro rappresentino la stessa speranza e promessa che ci ha portato ad entrare nel mercato russo 32 anni fa», ha detto il ceo Kempczinski nel suo comunicato.
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