La nuova tassa colpirà i possessori di patrimoni del valore superiore ai duecento milioni di pesos, pari a circa due milioni di euro. Secondo uno degli autori della legge, l’imposta graverà sullo 0,8 per cento dei contribuenti
Il parlamento argentino ha approvato la proposta di legge presentata da Máximo Kirchner, figlio dell’ex presidente Cristina, che prevede l’introduzione di una nuova tassa che colpirà del due per cento i possessori di patrimoni del valore superiore ai duecento milioni di pesos, pari a circa due milioni di euro. Secondo uno degli autori della legge, l’imposta graverà sullo 0,8 per cento dei contribuenti. Il governo del presidente, Alberto Fernández, conta di recuperare dalla nuova tassa circa tre miliardi di euro che dovranno servire a rilanciare l’economia del paese entrato in recessione nel 2018 e duramente provato dall’emergenza causata dal Covid-19. Nello specifico, secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, i nuovi contributi andranno a finanziare la spesa sanitaria, i sostegni alle piccole e medie imprese, la spesa sociale, le imprese che estraggono gas e le borse scolastiche.
Le polemiche
Anche nel paese sudamericano, come in Italia, l’ipotesi di tassare le classi più ricche come «contributo di solidarietà» ha scatenato forti proteste. Il partito di destra, Juntos por el Cambio, ha accusato il governo di centrosinistra di volere implementare una «confisca» nei confronti dei soggetti colpiti. I critici della tassa hanno inoltre detto che la nuova imposta rischia di frenare l’attività imprenditoriale e non si fidano delle promesse del governo che ha garantito che la tassa non sarà permanente, ma solo valida fino alla fine degli effetti della pandemia. I sostenitori della legge hanno risposto alle critiche avanzate dicendo che la misura è necessaria per non far gravare ulteriormente il peso della crisi sui più deboli. Le polemiche sull’introduzione della tassa erano state così accese che il dibattito avvenuto alla Camera per la sua prima approvazione era durato tredici ore. Nel corso della riunione migliaia di manifestanti si erano ritrovati fuori dal parlamento per chiedere ai membri dell’organo legislativo di approvare la nuova misura.
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