La commissione d’inchiesta che tenta di far luce sull’accaduto ha detto che le indagini si sono concentrate sulle vie di fuga dove sono morte il maggior numero delle persone. Alcuni cancelli sarebbero rimasti chiusi nonostante il protocollo internazionale di Fifa e Uefa non lo preveda. Aumenta anche il numero delle vittime
È salito a 131 il bilancio delle persone rimaste uccise al termine di una partita di calcio in Indonesia. Altre 300 sono ferite, di cui alcune in gravi condizioni. La vicenda è avvenuta la scorsa domenica nello stadio di Malang, in Indonesia, dove è iniziata una rissa tra tifosi e squadre di calcio sedata dalla polizia attraverso i gas lacrimogeni.
In pochi minuti il panico e la violenza hanno preso il sopravvento, la maggior parte delle persone sono morte mentre cercavano di fuggire dai cancelli utilizzati come vie di fuga. ll capo della polizia locale ha presentato pubblicamente le sue scuse per quanto accaduto. «In quanto responsabile della polizia regionale, sono preoccupato, rattristato e al tempo stesso desolato per le inadempienze nel dispositivo di sicurezza», ha detto in una conferenza stampa.
La commissione d’inchiesta che tenta di far luce sull’accaduto ha detto che le indagini si sono concentrate sulle vie di fuga dove sono morte il maggior numero delle persone.
I cancelli erano troppo piccoli e potevano ospitare solo un massimo di due persone, mentre sabato scorso tentavano la fuga in centinaia. Contrariamente al resoconto della polizia, alcuni sopravvissuti hanno anche detto che alcuni dei cancelli erano chiusi, mentre le disposizioni della Fifa e della Uefa prevedono che siano aperti durante tutto l’arco della partita per far fronte a qualsiasi situazione di emergenza.
La vicenda
La polizia ha agito dopo che alcuni dei 42mila tifosi dell’Arema Fc (la capienza massima è di 38mila) sono entrati in campo con rabbia dopo che la loro squadra era stata sconfitta per 3-2 contro il Persebaya Surabaya. «La gente non poteva più rimanere all'interno dello stadio. Volevamo scappare ma il cancello era chiuso. Per questo la maggior parte delle persone è morta, calpestata o soffocata», ha raccontato un testimone. «Ricordo che urlavano di non riuscire a respirare e che gli occhi gli facevano male». Inizialmente le vittime erano 125 ma nelle ultime ore sono aumentate, almeno 17 di queste sono minori.
Lunedì la polizia ha annunciato di aver rimosso un capo della polizia e nove ufficiali d’élite, mentre altre 18 persone sono state indagate per responsabilità nel lancio di gas lacrimogeni all’interno dello stadio.
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