Preso il potere nel 1985, Gorbaciov cercò di riformare l’Urss con la glasnost e la perestrojka, ma non riuscì a impedire la caduta del comunismo e la nascita della Russia moderna
L’ultimo leader dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov è morto questa notte all’età di 91 anni dopo una lunga malattia. Gorbaciov è considerato il politico che ha portato la guerra fredda a una conclusione pacifica, sovrintendo allo smantellamento quasi non violento dell’Urss che aveva tentato di riformare.
Condoglianze sono arrivate da tutti i principali leader internazionali. Il segretario dell’Onu, Antonio Guteress, ha detto che è stato un uomo «che ha cambiato la storia». Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo ha definito «un leader raro». Il presidente russo Vladimir Putin ha comunicato le sue condoglianze tramite il suo portavoce.
L’ultimo segretario
Arrivato al potere nel 1985 all’età di 54 anni, Gorbaciov è stato il più giovane leader sovietico e ha cercato di aprire l’Urss all’esterno, di rendere meno vincolanti i legami con gli stati del suo blocco e di aumentare le libertà politiche ed economiche. Le sue riforme, note con i nomi di glasnost e perestrojka, contribuirono in modo significativo al crollo dell’Urss. Nel 1990, Gorbaciov ha ottenuto il premio Nobel per la pace.
Gorbaciov è stato il leader politico che ha gestito il disastro della centrale nucleare Chernobyl, nel 1986. Pochi anni dopo, nel 1989, deve gestire la caduta del muro di Berlino, resa possibile dall’allentamento del legami tra l’Urss e gli stati della sua alleanza. Infine, nel 1991, il processo innescato dalle sue riforme porta al collasso dell’Unione e l’ascesa della nuova Russia, all’epoca guidata dal carismatico sindaco di Mosca, Boris Yeltsin.
In Russia, l’opinione nei confronti di Gorbaciov è peggiorata nel corso degli anni e molti lo incolpano per gli il caos e la povertà seguiti alla caduta dell’Urss. Con l’ascesa di Putin e con la rinascita di un forte sentimento nazionale russo sostenuto dal governo guidato dal successore di Yeltsin, Vladimir Putin, la sua figura è diventata sinonimo delle umiliazioni subite dalla Russia negli anni Novanta.
Gorbaciov è morto in un ospedale di Mosca e la malattia che lo affliggeva non è stata rivelata.
© Riproduzione riservata