Il reporter si trovava a Yangon per documentare le proteste anti-golpe in corso dal primo febbraio nel paese. Il capo segretario di gabinetto, Katsunobu Kato, ha lanciato un appello affinché il connazionale venga liberato al più presto
Yuki Kitazumi, ex reporter del quotidiano economico giapponese Nikkei, è stato arrestato dalle forze armate del Myanmar domenica. Kitazumi si trovava a Yangon come giornalista freelance per documentare le proteste anti-golpe in nel paese dal primo febbraio, giorno in cui i militari hanno rovesciato il governo della leader Aung Sang Suu Kyi.
La tv pubblica giapponese Nhk ha citato testimoni che hanno detto di aver visto il reporter essere tratto in arresto e portato via da casa sua. Il giornalista era già stato trattenuto brevemente a febbraio scorso.
Il governo giapponese ha lanciato un appello affinché Kitazumi venga rilasciato. Il capo segretario di gabinetto, Katsunobu Kato, ha fatto sapere che il suo governo sta chiedendo alle autorità birmane di motivare l'arresto e fornire ulteriori informazioni sul fermo. «Faremo del nostro meglio per proteggere i cittadini giapponesi in quel paese», ha dichiarato Kato.
Cosa sta succedendo in Myanmar
In Myanmar, da febbraio, sono in corso le proteste pacifiche pro-democrazia da parte di milioni di cittadini. I militari, però, stanno reprimendo i dimostranti con violenza, uccidendoli o arrestandoli. Finora, infatti, Secondo l'Associazione di assistenza per i prigionieri politici, le forze governative hanno ucciso almeno 728 manifestanti, mentre 3.141 persone, compresa la leader estromessa Aung San Suu Kyi e diversi giornalisti, sono state arrestate.
In questi mesi, il Giappone ha intensificato le sue critiche contro repressione nei confronti dell'opposizione, ma, a differenza degli Stati Uniti e altri paesi, non ha imposto sanzioni contro membri della giunta militare. Sabato, i militari hanno rilasciato 23mila prigionieri per celebrare il Capodanno, tra loro almeno tre prigionieri politici, mentre non è chiaro se gli attivisti detenuti durante la repressione post-golpe siano stati liberati.
L'opposizione ombra contro i militari
L’opposizione birmana al regime ha dato vita a un governo ombra di unità nazionale. L'esecutivo è formati dai leader del comitato di ex deputati e membri della Lega nazionale per la democrazia (Lnd) e comprende per la prima volta i rappresentanti dei principali partiti etnici e di uomini in stretto contatto con le ale militari dei diversi movimenti. A guidare da dietro le sbarre l'opposizione è U Win Myint, insieme a Suu Kyi, entrambi deposti dall'esercito; mentre il vicepresidente è un etnico Kachin, Duwa Lashi La, già membro del team di coordinamento politico in contatto con il Karen indipendence army. L'obiettivo è quello di contrastare le forze armate e porre fine, una volta per tutte, al loro potere di controllo, forte anche durante il decennio democratico.
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