La leader deposta dall’esercito, dopo il colpo di stato del 1 febbraio 2021, accusata di corruzione rischia 15 anni di carcere e una sanzione pecuniaria. Il processo di svolge a porte chiuse e agli avvocati è stato vietato di parlare con la stampa
Un tribunale del Myanmar, governato dalla giunta militare da febbraio 2021, ha rinviato di un giorno la decisione su uno dei dodici casi di corruzione a carico della leader deposta, democraticamente eletta, Aung San Suu Kyi. La scelta del rinvio non è stata motivata.
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La 76enne Suu Kyi rischia 15 anni di carcere e una sanzione pecuniaria, e il suo processo si svolge a porte chiuse. È stato inoltre vietato agli avvocati di parlare con i giornalisti. Suu Kyi è accusata di aver accettato oro e centinaia di migliaia di dollari in tangenti da un politico ed è stata già condannata a sei anni di carcere in un’altra causa.
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Gli attivisti hanno definito il processo a carico dell’ex leader come ingiusto e volto a impedire un ritorno attivo in politica di Suu Kyi.
- La leader è parte della Lega nazionale per la democrazia, partito che ha vinto le elezioni del 2020, ma l’esercito, che ha preso il potere il 1 febbraio 2021, ha arrestato Suu Kyi e altri esponenti del suo partito e del governo, sostenendo la frode elettorale come giustificazione del golpe.
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