Naim Qassem ha parlato in televisione dopo giorni di silenzio. Nel suo discorso è intervenuto anche sulla proposta di tregua attualmente in discussione con Israele
Dopo giorni di silenzio il neo segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha tenuto un discorso televisivo per parlare ai militati del movimento sciita filo iraniano. Qassem ha ammesso che il gruppo ha attraversato giorni complicati dopo l’uccisione del leader Hasan Nasrallah, avvenuta il 27 settembre scorso in un raid nella capitale Beirut, «ma ha ritrovato la propria forza in tutti i settori e disponiamo di tutti i mezzi per affrontare le sfide».
«In Libano abbiamo condotto due battaglie: la prima, con il sostegno a Gaza per undici mesi attraverso il nostro lavoro e il nostro jihad, abbiamo fatto in modo di offrire tutto ciò che potevamo a Gaza e alla vittoria della Palestina. La seconda battaglia è iniziata due mesi fa con i cercapersone e mira a fronteggiare l'aggressione del nemico (israeliano ndr.) contro il Libano». Qassem ha assicurato che ci sarà una vendetta per i recenti raid aerei israeliani che hanno colpito la capitale libanese causando decine di morti e feriti. «Colpiremo il centro di Tel Aviv», ha assicurato il segretario di Hezbollah.
La proposta di tregua
Qassem ha parlato anche della recente proposta di tregua in discussione con Israele, motivo per cui è in Libano il consigliere della Casa Bianca Amos Hochstein. La proposta americana prevede il ritiro delle truppe israeliane dal paese e l’allontanamento di Hezbollah dal confine. Inoltre è previsto il dispiegamento di più soldati dell’esercito regolare libanese e un rafforzamento del contingente Unifil.
«Abbiamo ricevuto il documento negoziale, lo abbiamo studiato attentamente e abbiamo formulato osservazioni al riguardo. Anche il presidente del Parlamento, Nabih Berry, ha espresso osservazioni che sono in accordo con le nostre»; ha detto Qassem. «Abbiamo negoziato in base a due principi: il primo, un cessate il fuoco completo e totale, e il secondo, la preservazione della sovranità libanese. L’occupazione pensava di poter ottenere, attraverso un accordo, ciò che non è riuscita a ottenere sul campo, ma questo è impossibile». Secondo il leader di Hezbollah la questione principale ruota attorno a nessuna cessione della sovranità del Libano lungo il confine a sud del paese. aIsraele non può imporre le sue condizioni a noi» ha detto Qassem chiedendo «la fine totale dell'aggressione e la difesa della sovranità del Libano'».
Qassem ha ereditato lo scettro lo scorso 29 ottobre dopo l’uccisione di Hasan Nasrallah e di Hashem Safieddine (rimasto in carica pochi giorni). Dopo la nomina, l’allora ministro della Difesa, Yoav Gallant, aveva detto che anche per Qassem è iniziato il suo «conto alla rovescia».
Il veto Usa
Hamas ha accusato gli Stati Uniti di essere «direttamente responsabile» di una «guerra genocida» a Gaza, dopo che hanno messo il veto sulla bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu preparata dai 10 membri non permanenti in cui si chiedeva «un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente» nella Striscia e «il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi». Il testo ha ottenuto 14 voti a favore e il veto americano. Secondo gli Usa il testo non prevedeva una correlazione esplicita tra il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, nonostante le due questioni fossero inserite nello stesso paragrafo.
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