- C’è una connessione stretta tra il mondo trumpiano che rivendica l’assalto al Campidoglio, la protesta dei camionisti no vax che asserraglia Ottawa, e l'estensione europea di quella protesta.
- Il «Freedom convoy», la «carovana della libertà», sta infatti per sbarcare nelle capitali europee, Roma inclusa. In Francia raccoglie supporter anche tra i gilet gialli. Il raduno generale è a Bruxelles lunedì 14 febbraio.
- L’endorsement di Donald Trump e dell’ultradestra Usa alla protesta è esplicito, e si vede anche da come si è sviluppata la raccolta fondi online: prima, le cifre da capogiro; poi, la reazione imbizzarrita dei procuratori generali filo-Trump quando la piattaforma GoFundMe l’ha sospesa.
C’è una connessione tra il mondo trumpiano che rivendica l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, la protesta dei camionisti No-vax che da giorni ormai blocca Ottawa, la capitale del Canada, e l’estensione europea di quella protesta. Il “Freedom convoy”, la “carovana della libertà”, sta infatti per arrivare anche nelle capitali europee. E lunedì confluirà a Bruxelles.
La protesta
Da due settimane Ottawa è occupata da camion e manifestazioni di protesta tali che il sindaco ha dichiarato lo stato di emergenza. Il premier Justin Trudeau, con la sua famiglia, è stato trasferito in una località segreta. A innescare la protesta è l’obbligo vaccinale, in vigore dal 15 gennaio, imposto dal governo canadese ai camionisti che varcano il confine tra Stati Uniti e Canada. La scelta di Trudeau – chi non si vaccina è costretto alla quarantena – non ha ricadute solo sul suo paese: è l’intera catena di distribuzione a essere coinvolta. Questo spiega in parte come mai la protesta, che è iniziata in Canada, è strettamente connessa all’ultradestra americana. Il nome stesso, “Freedom convoy”, richiama la «libertà» di cui Donald Trump parlava nel 2020, ancora presidente e in piena pandemia, predicando la scelta di non usare le mascherine: «Voglio che la gente goda di una certa libertà».
L’ultradestra e i soldi
I timori espressi sin da subito dalla polizia canadese, e cioè che il movimento fosse infiltrato da gruppi di estrema destra, sono più che fondati. L’endorsement dell’ultradestra statunitense è esplicito. «Siamo con questi meravigliosi camionisti canadesi, in ogni modo possibile», ha detto Donald Trump davanti ai suoi sostenitori in Texas. «Fanno di più loro per difendere la libertà americana, che i nostri stessi leader». Anche il miliardario Elon Musk, in rotta con il presidente Joe Biden, sostiene il pellegrinaggio riottoso dei No-vax.
La campagna di raccolta fondi online ha ricevuto cifre insolite, e quando già erano superati i dieci milioni di dollari, la piattaforma GoFundMe, che la ospitava, l’ha sospesa: «Siamo certi che l’intenzione dei fundraiser della carovana fosse pacifica inizialmente, ma ora abbiamo le prove che la protesta si è trasformata in occupazione, la polizia riferisce di violenze e altre attività illegali».
Contro la piattaforma, e la sua scelta di rispedire al mittente i soldi, si sono scatenati i trumpiani che rivendicano l’assalto a Capitol Hill. I procuratori generali repubblicani Ken Paxton, del Texas, e Jeff Landry, della Louisiana, entrambi ultraconservatori, trumpiani, e noti per le loro posizioni controverse sull’attacco del 6 gennaio 2021, hanno avviato iniziative contro GoFundMe. Intanto la raccolta fondi si è trasferita su GiveSendGo, un portale che si autodefinisce «leader del fundraising cristiano».
Roma, Parigi, Bruxelles
Dal nord America sono stati lanciati vari canali Telegram per esportare la protesta anche in Europa: arriva in alcune capitali, inclusa Roma, e converge lunedì 14 febbraio a Bruxelles. Il principale canale italiano del “Freedom convoy” ha oltre 17mila iscritti e, in modo sgrammaticato, si presenta così: «Si tratta di un movimento internazionale, ci è stato concesso viste le difficoltà del popolo italiano di aggiungere Roma insieme a Bruxelles come tappa». Tradotto: visto che non tutti potranno essere a Bruxelles lunedì per il “raduno generale” della carovana, è prevista anche una protesta romana.
E non solo. In Francia si stanno organizzando raduni locali, e un appuntamento a Parigi nel fine settimana. Nei gruppi social di riferimento, come il canale Telegram “Convoy France” che ha 26mila iscritti, spuntano tra i simpatizzanti vecchi sostenitori dei gilet gialli e figure note di quel movimento.
Lunedì sarà la volta della capitale belga, sede delle istituzioni europee, e già in passato luogo di proteste anche violente contro vaccini e politiche sanitarie. In questo caso però il pellegrinaggio riottoso sotto la sede dell’Europarlamento è istigato dalla stessa destra Usa che ha ispirato l’assalto al Campidoglio.
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