- I liberali per la prima volta hanno fatto breccia tra i più giovani: secondo le prime analisi del voto, FDP sarebbe il secondo partito nella fascia 18-24 e 25-34 anni, dietro soltanto ai Grünen.
- Digitale, scuola e lavoro: questi i punti principali del programma di FDP a favore dei più giovani, privi di interesse per temi come l’austerità in Europa
- A perdere voti in queste due fasce è stata soprattutto la CDU, che ha registrato un -14 per cento tra i giovanissimi e un -12 per cento nella fascia 25-34 anni.
«Sono così orgoglioso». La felicità su Twitter di Konstantin Kuhle, portavoce interno del Fdp, per il risultato del voto è palpabile. La sua gioia, però, non riguarda l’11,5 per cento dei voti che il suo partito ha raccolto a livello nazionale, ma le preferenze dei più giovani. Secondo le prime analisi i liberali, insieme ai Grünen, sono stati uno dei partiti più votati sia dai primi elettori, coloro che rientrano nella fascia 18-24 anni, con il 21 per cento delle preferenze sia nella fascia 25-34, dove hanno ottenuto il 15 per cento dei voti. Un risultato che evidenzia una sostanziale spaccatura tra le scelte dei più giovani e quelle invece dell’elettorato più maturo, che ha preferito votare per la Spd o la Cdu, e che sembra andare in controtendenza rispetto a quanto si immagina, cioè che uno dei partiti più frugali in Europa sia uno dei più votati dalla generazione europeista per definizione.
Le ragioni di tale preferenza
Chi sceglie Fdp però ha ben altre priorità. Una di queste è il lavoro, come evidenzia l’analisi di Tagescchau che sottolinea come questa sia la priorità per il 34 per cento degli elettori liberali. Maggiore flessibilità nella legge sull’orario di lavoro e un equilibrio migliore tra ufficio e vita privata sono alcuni dei punti del programma liberale che trovano il riscontro anche degli elettori più giovani. Tra le ragioni più importanti per votare Fdp ci sono anche la politica economica (20 per cento), la sicurezza sociale (19 per cento) e il clima (11 per cento) mentre è completamente assente l’Europa. I temi forti su cui ha puntato il partito di Christian Lindner sono altri, come per esempio la digitalizzazione. I liberali chiedono infatti a gran voce il completamento della copertura cellulare e della rete 5G, da finire entro il 2025. In più sostengono la creazione di un Ministero federale per la trasformazione digitale e addirittura la vendita delle azioni di Telekom e Deutsche Post per investire in infrastrutture adeguate al processo di digitalizzazione del Paese. Grande spazio è riservato ai dati: da un lato Fdp chiede di istituire un fascicolo unico del cittadino, in cui raccogliere tutti i dati, dall’altro però esige una maggiore tutela del diritto alla privacy nello spazio digitale. Altro tema importante è la scuola, la cui rilevanza è aumentata soprattutto in periodo di pandemia. L’ Fdp è stato l’unico partito a prevedere un aumento della spesa pubblica per l’istruzione di 2,5 miliardi di euro all’anno, da finanziare con l'1 per cento del gettito IVA esistente. E poi c’è il clima. Come gli altri partiti anche Fdp si impegna a rispettare l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, puntando molto sullo “scambio di emissioni” e lasciando quindi facoltà all’industria di decidere le proprie emissioni, al contrario di quanto prevedono i Grünen. Secondo il partito di Christian Lindner, infatti, bisognerebbe espandere il sistema Eu Ets, che prevede come ciascuna azienda abbia una quota massima di CO2 da emettere. Chi la supera paga, chi risparmia può decidere di venderla ad altri o di essere finanziati dallo Stato, con l’ulteriore incentivo a spendere quanto risparmiato in tecnologie rispettose del pianeta.
Da dove arrivano i voti
Come evidenzia Tagescchau, a perdere voti nella fascia 18-24 e 25-34 è stata soprattutto la Cdu, che tra i più giovani ha registrato rispettivamente un -14 e un -12 per cento. Leggermente meglio invece la Spd, che sempre nelle stesse fasce ha registrato un -4 e un -1 per cento, una situazione pressappoco simile a quella registrata nel 2017. Risultato ben diverso da quello ottenuto nell’elettorato più maturo: il 39 per cento degli ultrasettantenni ha infatti votato per la Cdu mentre il 34 per cento per i socialdemocratici. «Siamo stati gli unici a porre questioni realmente rilevanti per i giovani», sostiene Kuhle sempre a Tagescchau. A volte anche andando controcorrente, come sulla questione coronavirus: insieme all’Afd i liberali sono stati gli unici a insistere sul tema dei diritti individuali di libertà. Una questione che ha certamente colpito i più giovani, così come la campagna per la liberalizzazione della politica sulle droghe. Secondo lo stesso Kuhle questo è uno dei punti che più avvicina Fdp ai Grünen, così come il voto ai sedicenni e l’abolizione della legge che rende illegale la pubblicità sull’aborto. Temi che adesso l’elettorato aspetta di vedere sul tavolo delle trattative per il futuro governo.
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