A rivelarlo in un articolo è il quotidiano La Repubblica, secondo il quale il documento prevede un percorso di pace attraverso quattro fasi distinte
La Farnesina con l’aiuto diretto di Palazzo Chigi ha elaborato un piano per la pace che ha consegnato tramite la rappresentanza italiana all’Onu al Segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres.
A rivelarlo in un articolo è il quotidiano La Repubblica, secondo il quale il documento prevede un percorso di pace attraverso quattro fasi distinte sotto la supervisione di un Gruppo internazionale di facilitazione (Gif).
Cessate il fuoco
Il primo passo necessario per iniziare a negoziare e soprattutto salvare le vittime di civili innocenti è quello di arrivare a un cessate il fuoco. Secondo la proposta della Farnesina devono essere istituiti dei meccanismi di supervisione e di smilitarizzazione della linea del fronte. Tuttavia non si tratta di un punto semplice, dato che le attività militari sul campo non accennano a diminuire, soprattutto nel Donbass dove le truppe di Mosca con l’aiuto dei separatisti stanno concentrando la loro offensiva.
La neutralità dell’Ucraina
Dopo la tregua si arriva al tavolo dei negoziati e a una conferenza di pace che nella prima fase dovrà concentrarsi, sempre secondo le istituzioni italiane, sul futuro status internazionale di neutralità dell’Ucraina, con il supporto da parte di altri stati che faranno da “garanti”. Come tutela per Kiev lo status di neutralità sarà compatibile con l’adesione del paese all’Unione europea.
Crimea e Donbass
Una volta discusso lo status neutrale dell’Ucraina si passa ai territori sul fronte più caldo e quelli più cari a Mosca, ovvero la Crimea e il Donbass. Attraverso un accordo bilaterale tra Russia e Ucraina, le due delegazioni dovrebbero sciogliere diversi nodi tra cui la questione della sovranità, del controllo del territorio, le disposizioni legislative e costituzionali di queste aree, le misure politiche di autogoverno. Da risolvere anche i diritti linguistici e culturali, la libera circolazione di persone, beni, capitali e servizi, la conservazione del patrimonio storico e alcune clausole di revisione a tempo. Nel documento italiano si fa attenzione, come ricorda Repubblica, a non mettere in discussione la sovranità territoriale dell’Ucraina, si fa piuttosto riferimento a un’ampia autonomia nelle aree delle autoproclamate repubbliche del Donbass (Donetsk e Luhansk).
Un nuovo patto sulla sicurezza internazionale
Dopo aver raggiunto la pace e risolto le questioni territoriali, l’Italia prevede la creazione di un nuovo accordo multilaterale sulla pace e la sicurezza in Europa, nel contesto dell'Osce e della Politica di Vicinato dell'Unione europea. Un patto che possa dare vita a un nuovo equilibrio internazionale che porti a una stabilità e ad evitare che ci possano essere ulteriori escalation in futuro. Nel testo italiano sono elencate una serie di priorità da definire: la stabilità strategica, il disarmo e il controllo degli armamenti, la prevenzione dei conflitti e le misure di rafforzamento della fiducia. In questa fase rientra anche la definizione del ritiro delle truppe russe dai territori occupati, una condizione però che per gli ucraini è da affrontare nell’immediato prima di sedersi al tavolo dei negoziati.
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