Un gruppo di persone ha assaltato l’abitazione privata del presidente del paese caraibico nella notte. La first lady, ricoverata in ospedale, è in condizioni gravissime. Il primo ministro ad interim impone lo stato d’assedio
Il presidente haitiano, Jovenel Moïse, è stato assassinato nella propria abitazione. La first lady, Martin Moise, rimasta ferita nell’agguato, è ricoverata in ospedale in condizioni gravissime: i media locali, nel pomeriggio, avevano dato notizia della sua morte, comunque mai comunicata ufficiamente. Il primo ministro ad interim di Haiti, Claude Joseph, ha dichiarato lo stato di assedio: «Ho appena presieduto un Consiglio dei ministri straordinario, nel corso del quale abbiamo deciso di dichiarare lo stato d'assedio sull'insieme del Paese», ha affermato in un discorso alla nazione. Anche l’aeroporto della capitale Port-au-Prince è stato chiuso.
Nella notte tra martedì e mercoledì, un gruppo di persone al momento ancora non identificate ha attaccato la abitazione privata del presidente Moïse, nei dintorni della capitale.
La notizia è stata data dal premier Joseph, che ha condannato «l'atto odioso, disumano e barbaro», aggiungendo che la polizia nazionale e le altre autorità hanno la situazione sotto controllo. L'assassinio si verifica nel corso di un aggravamento della destabilizzazione politica ed economica e di un aumento delle violenze delle gang.
La nazione caraibica, sotto la presidenza di Moise, è diventata sempre più instabile e disunita. «La sicurezza del paese è tenuta sotto controllo dalla polizia nazionale e dalle forze armate», ha affermato il primo ministro ad interim Joseph. «La democrazia e la repubblica vinceranno».
Le reazioni
«Siamo scioccati e rattristati nel sentire dell'orribile assassinio del presidente di Haiti Jovenel Moïse e dell'attacco alla first lady Martine Moïse. Condanniamo questo atto efferato», ha commentato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. «Offriamo le nostre condoglianze al popolo di Haiti e siamo pronti a dare assistenza, mentre continuiamo a lavorare per una Haiti sicura».
Anche l'Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha parlato su Twitter dell’omicidio. «Scioccato dall'assassinio del presidente haitiano Jovenel Moise e di sua moglie. Abbiamo avuto uno scambio in un forum solo tre settimane fa. Questo crimine rappresenta un rischio di instabilità e una spirale di violenza. Gli autori di questo assassinio devono essere trovati e assicurati alla giustizia».
Il primo ministro della Gran Bretagna, Boris Johnson, ha scritto in un tweet il suo cordoglio: «Sono scioccato e rattristato per la morte del presidente Moïse. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia e al popolo di Haiti. Questo è un atto ripugnante e chiedo calma in questo momento».
Anche il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha commentato l’assassinio del presidente haitiano durante la sua visita in Lettonia: «Vorrei lanciare un appello all'unità politica per uscire da questo terribile trauma che il Paese sta attraversando».
Il presidente della Colombia, Ivan Duque, chiede protezione per la democrazia nell’isola dei Caraibi: «Condanniamo il vile assassinio del presidente di Haiti, Jovenel Moïse. È un atto codardo e barbaro contro l'intero popolo haitiano. La nostra solidarietà alla nazione sorella e alla famiglia di un grande amico della Colombia. Sosteniamo le istituzioni e la democrazia e chiediamo all'Organizzazione degli Stati americani (Oas) una missione urgente per proteggere l'ordine democratico», ha scritto su Twitter.
«Siamo scioccati dalle notizie tragiche di Haiti e vogliamo porgere le nostre sentite condoglianze per la morte del presidente di Haiti, Jovenal Moïse», ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo punto stampa sulla situazione Covid.
Dopo la morte del presidente Moïse, la Repubblica Dominicana ha chiuso il confine con il paese caraibico.
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