Il presidente russo, Vladimir Putin, che punta a un consolidamento delle alleanze del Cremlino in vista del prossimo vertice dei Brics, ha incontrato ieri il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in Turkmenistan, dove i due leader hanno sottolineato i crescenti legami economici tra i loro paesi e la convergenza di opinioni sugli affari mondiali. Un'intesa vista con preoccupazione dagli Stati Uniti ed Unione europea.

Putin è sempre più desideroso di approfondire i legami con il Sud globale in funzione anti occidentale. Peraltro i Brics sono il club geopolitico più ambito del momento e alla sua porta c’è una lunga coda di futuri membri. In questa fase, l'aggressività di Israele a Gaza e in Libano e da ultimo contro le forze Onu schierate nel sud del paese dei cedri, pare a molti osservatori un grande regalo per le ambizioni egemoniche del presidente russo Vladimir Putin e di quello cinese Xi Jinping sul Sud globale i cui rappresentanti in sede delle Nazioni Unite hanno rimproverato all’occidente il doppio standard con cui giudica le politiche di Israele.

ll meeting di Kazan

Putin, il cui paese ospiterà il vertice dei paesi Brics a Kazan il 22 e 24 ottobre, ha invitato il presidente iraniano Pezeshkian a venire in visita ufficiale in Russia, una proposta che il leader iraniano ha accettato. «Economicamente le nostre relazioni si stanno rafforzando e stanno diventando più robuste», ha detto Pezeshkian a Putin secondo l'agenzia di stampa iraniana Irna. Pezeshkian il mese scorso ha impegnato il suo paese a rafforzare i legami con la Russia per contrastare le sanzioni occidentali.

«Le relazioni si stanno sviluppando molto bene. Quest'anno assistiamo a una crescita dell'interscambio», ha aggiunto. Secondo quanto riporta la Reuters, Putin ha anche parlato dell'istituzione «irreversibile» di un nuovo ordine mondiale, lontano dal dominio Usa. I due paesi affermano di essere vicini alla firma di un accordo di partenariato strategico, qualcosa che Pezeshkian spera possa essere finalizzato al vertice Brics in Russia alla fine di questo mese.

Gli Stati Uniti guardano con preoccupazione al crescente rapporto di Mosca con Teheran. Washington ha accusato l'Iran di fornire alla Russia missili balistici da utilizzare nel conflitto in Ucraina, cosa che Teheran ha negato.

«Le nostre valutazioni sulla situazione nel mondo sono spesso molto vicine», ha riferito Putin all'agenzia Tass a Pezeshkian, a margine della conferenza nella capitale turkmena Ashgabat. Pezeshkian ha osservato che Iran e Russia hanno notevoli capacità complementari.

«Le nostre posizioni nel mondo sono molto più vicine tra loro che non quelle degli altri», avrebbe detto al leader russo. Pezeshkian ha affermato che Israele dovrebbe «smettere di uccidere persone innocenti» e che le sue azioni in Medio Oriente sono sostenute da Stati Uniti e Ue. La Russia ha anche criticato Israele, che dice di proteggere la propria sicurezza, bombardando aree civili.

I Brics, che originariamente comprendevano Brasile, Russia, India e Cina, si sono espansi fino a includere Sud Africa, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. L’incontro di Mosca è modellato sul programma del Gruppo dei 20, in cui i vertici sono preceduti da incontri dei massimi dirigenti di politica economica che delineano proposte da sottoporre all’esame dei leader al vertice.

La Russia, sanzionata dall’occidente per la guerra in Ucraina ma la cui economia secondo il ministro delle Finanze, Anton Siluanov crescerà quest’anno del 3,9 per cento, è tagliata fuori dai mercati internazionali dei capitali e sta cercando di corteggiare i partner Brics con iniziative come la creazione del sistema di pagamento internazionale Brics Bridge alternativo a quello occidentale.

«La creazione di un'iniziativa di pagamento transfrontaliero è il nostro compito principale», ha detto Siluanov ai funzionari dei Brics. La Russia sta spingendo per la creazione di un centro di compensazione finanziaria Brics, di un’agenzia di rating, di una compagnia di assicurazioni e di una borsa merci.

La sfida è appena cominciata ma l’occidente pare paralizzato fino al voto americano.

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