- Sabato si è svolta una telefonata ad alta tensione tra Vladimir Putin e il presidente finlandese Sauli Niinisto sull’ingresso di Helsinki nella Nato.
- Secondo il presidente russo i colloqui di pace con gli ucraini sono stati «praticamente interrotti da Kiev, che non mostra alcun interesse per un dialogo serio». Come se non bastasse il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha affermato che «da parte dell’occidente c’è una guerra ibrida totale alla Russia» ribadendo la posizione di un accerchiamento di Mosca da parte dell’Alleanza atlantica.
- La Turchia potrebbe togliere il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica in cambio di una radicale modifica dei rapporti dei due paesi scandinavi verso i curdi del Pkk considerati terroristi da Ankara.
Se la Finlandia abbandonasse la sua neutralità sarebbe un “errore”, ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in una telefonata ad alta tensione con il presidente finlandese, Sauli Niinistö, aggiungendo che l’ingresso di Helsinki nella Nato, potrà «influenzare negativamente le relazioni con la Russia». Il presidente finlandese ha detto al suo omologo che la situazione della sicurezza finlandese è «fondamentalmente cambiata», a seguito delle «richieste russe per impedire ai paesi di aderire alla Nato» e per «la massiccia invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022».
Ma c’è di più. Dopo che il ministro della Difesa Usa, Lloyd Austin, ha avuto per la prima volta dall’inizio del conflitto un colloquio telefonico con il collega russo, Sergei Shoigu, chiedendo un rapido cessate il fuoco e sottolineando l’importanza di preservare canali di comunicazione, il dossier negoziale per la risoluzione del conflitto resta in salita.
Secondo Putin, infatti, i colloqui di pace con gli ucraini sono stati «praticamente interrotti da Kiev, che non mostra alcun interesse per un dialogo serio» anche se il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky si è detto pronto a incontrare Putin e a mettere da parte per il momento la questione della annessione della Crimea e del Donbass per discutere del ritorno ai confini precedenti al conflitto.
Come così se non bastasse, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha affermato che «da parte dell’occidente c’è una guerra ibrida totale alla Russia», ribadendo la posizione di un accerchiamento di Mosca da parte dell’Alleanza atlantica.
Stop all’elettricità
Per il viceministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko se Finlandia e Svezia entrassero nella Nato questo «non rimarrà senza una reazione politica», ma «è presto per parlare di dispiegamento delle forze nucleari russe nella regione baltica».
Intanto, però, Mosca ha deciso di bloccare le forniture di corrente elettrica a Helsinki per il mancato pagamento delle forniture, ma lo stop lascia spazio a diverse interpretazioni tra cui la ritorsione usando l’arma delle forniture energetiche.
A scaldare il clima anche la notizia, riportata da Interfax, secondo cui alcuni caccia russi Su-27 hanno preso parte a esercitazioni per respingere un finto attacco aereo nell’exclave russa di Kaliningrad e la dichiarazione parlamentare del vicepresidente della commissione Difesa della Duma, Aleksey Zhuravlyov: «Bastano dieci secondi per colpire la Finlandia con un missile».
Zhuravlyov ha anche rilanciato le minacce a Londra: «Con i missili Sarmat dalla Siberia colpiremmo il Regno Unito in 200 secondi». Pronta la reazione ucraina: secondo il capo degli 007 militari, Kyrylo Budanov, «la maggior parte dei combattimenti saranno terminati entro dicembre». Secondo i servizi ucraini «i russi si stanno ritirando da Kharkiv» e l’obiettivo principale di Mosca è ora stabilire «il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk, Luhansk e Kherson». Da parte sua, il G7 ha annunciato che «non riconoscerà mai le frontiere» che la Russia tenta di modificare con la forza.
L’incontro Nato a Berlino
Al vertice informale di due giorni della Nato a Berlino, la Turchia ha ribadito il suo no all’ingresso di Finlandia e Svezia «perché sono una sorta di guest house per numerose organizzazioni terroristiche». ma non ha chiuso completamente la porta all’ingresso dei due paesi scandinavi se Stoccolma e Helsinki dovessero chiudere i rapporti con i curdi del Pkk e di quelli siriani del Ypg, considerati gruppi terroristici dai turchi e ai seguaci di Fethullah Gulen, il predicatore considerato artefice del fallito golpe del 2016.
«Non stiamo chiudendo la porta. Ma fondamentalmente stiamo sollevando questo problema come una questione di sicurezza nazionale per la Turchia», ha detto alla Reuters Ibrahim Kalin, consigliere di politica estera del presidente, in un’intervista a Istanbul. Sabato era previsto un trilaterale tra Turchia, Svezia e Finlandia.
Per l’ingresso dei due paesi, serve l’unanimità. Sul tavolo dei ministri degli Esteri della Nato, c’è l’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia. I rappresentanti dei due paesi sono stati invitati alla riunione, presieduta dal vicesegretario generale Mircea Geoana. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiamato la prima ministra svedese Magdalena Andersson e il presidente finlandese Sauli Niinistö esprimendogli tutto «il suo sostegno».
La Turchia è in piena crisi economica e il ministro delle Finanze, Nureddin Nebati, sta pensando secondo Bloomberg di introdurre il blocco dei prezzi di cui avrebbe parlato a porte chiuse con gli imprenditori.
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