Ad annunciarlo su Twitter, Leonid Volkov, collaboratore del leader russo in carcere. Tutti i sostenitori delle due organizzazioni prese di mira dal Cremlino rischiano fino a sei anni di carcere. Per la Germania Putin sta utilizzando la normativa antiterrorismo per condurre i suoi attacchi politici
Leonid Volkov, uno dei principali alleati di Aleksej Navalny, l'oppositore politico di Vladimir Putin, detenuto in carcere da gennaio, ha annunciato su Twitter: «Stiamo ufficialmente smantellando la rete di Navalny».
Si tratta degli uffici della Fondazione per la protezione dei diritti dei cittadini e della Fondazione anticorruzione legate all'oppositore russo. La notizia arriva dopo che la procura di Mosca ha ordinato di sospendere le attività degli uffici lo scorso 26 aprile: un network di attivisti che copre praticamente tutta la Russia. I procuratori, oltre a sospendere le attività degli oppositori politici, avevano vietato loro l'uso di conti bancari, pubblicazioni online, organizzazione di proteste o partecipazione a elezioni.
Volkov ha poi piegato che la rete viene sciolta in vista di una sentenza del tribunale di Mosca, che secondo le previsioni la dichiarerebbe «organizzazione estremista», ma sono in tanti a ritenere queste imputazioni di matrice politica. «Mantenere il lavoro della rete di Navalny nella forma attuale porterebbe subito ad accuse di estremismo e a condanne penali per chi vi lavora, collabora o contribuisce», ha affermato Volkov. I collaboratori e membri della rete, infatti, potrebbero rischiare fino a sei anni di carcere.
La Germania a sostegno dell'opposizione
Lo scorso 26 aprile, quando Mosca ha annunciato la chiusura degli uffici e la sospensione delle attività della rete di opposizione russa, la Germania si è esposta subito, condannando la mossa del tribunale russo.
In particolare, la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato tramite il suo portavoce, Steffen Seibert: «Utilizzare gli strumenti previsti per combattere il terrorismo contro opinioni politicamente indesiderate non è in alcun modo compatibile con i principi dello Stato di diritto».
Un commento che prende esplicitamente le parti della rete politica contraria a Putin, attiva in Russia.
Un passo indietro
La mattina del 20 agosto 2020, Navalny e la sua portavoce, Kira Yarmysh, erano bordo dell'aereo S7 Airlines, in volo da verso Mosca. Durante il viaggio, il leader dell'opposizione si e sentito male e ha perao conoscenza. L'aereo è atterrato a Omsk, dove Navalny è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di emergenza clinica, reparto di rianimazione tossica: qualcuno lo ha avvelenato. All'indomani, la cancelliera Angela Merkel, su richiesta del partito Russia del futuro, ha fatto partire un aereo dalla Germania per portare Navalny a Berlino, dove ha concluso il ricovero e la riabilitazione.
© Riproduzione riservata