Kiev lancia il più grande attacco di droni dall’inizio della guerra, Mosca risponde colpendo la capitale ucraina: due persone sono rimaste uccise. Nel frattempo, il Cremlino ammette: Prigožin potrebbe essere stato abbattuto in «un gesto deliberato»
È stata una notte di attacchi senza precedenti nei cieli di Russia e Ucraina. Kiev ha lanciato il più imponente attacco di droni dall’inizio della guerra, colpendo obiettivi in sei regioni e nei territori occupati. Mosca ha risposto con il più duro bombardamento che la capitale ucraina ha subito da mesi. Due persone sono morte e altre due sono rimaste ferite. Nel frattempo, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha detto che forse il disastro aereo che ha coinvolto il leader di Wagner Evgenij Prigožin non è stato un incidente.
La notte di Kiev
Le autorità militari della capitale ucraina hanno definito l’attacco di ieri notte il più massiccio dalla primavera. Secondo l’aviazione, 28 missili da crociera e 16 droni sono stati lanciati contro Kiev e tutti, tranne uno, sarebbero stati intercettati. Ma i rottami causati dagli abbattimenti avrebbero causato diverse vittime.
L’allarme aereo nella capitale ucraina ha iniziato a suonare alle 2.40 di mattina. Ilona, studentessa di 23 anni, che abita nella periferia meridionale della città, dice di aver sentito i primi missili della difesa aerea ucraina partire dal bosco vicino alla sua abitazione poco prima delle tre di mattino.
Molti di coloro che si erano riaddormentati dopo la prima sirena – a Kiev negli ultimi giorni sono suonati soprattutto falsi allarmi – si sono risvegliati al suono delle esplosioni in cielo e sono corsi nei rifugi o nei corridoi (la regola che si usa in città e di mettere almeno due muri tra sé e l’esterno dell’edificio: il primo per assorbire l’impatto, il secondo per fermare le schegge). Il cessato pericolo è suonato soltanto alle 5.40 di mattino, tre ore dopo l’inizio dell’attacco.
Droni, missili o i loro rottami hanno causato incendi nella periferia nordoccidentale della capitale e in un centro commerciale sulla sponda sinistra del fiume Dnipro. Ma anche il centro città, solitamente al sicuro, ha subito danni importanti nell’attacco. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha detto che quattro incendi sono scoppiati nel centralissimo distretto di Shevchenkiv. Due guardie di sicurezza, che si trovavano in un edificio non residenziale sono rimaste uccise nell’attacco, mentre altre due persone sono state ferite da schegge di vetro.
Rappresaglia
A dare conforto agli abitanti di Kiev, che in attesa del cessato allarme compulsavano i loro telefoni, ci hanno pensato le notizie del massiccio attacco di droni subito dalla Russia. I danni più gravi li ha subiti l’aeroporto militare di Pskov, dove quattro aerei militari da trasporto Il-76 sono stati danneggiati, ha detto il governatore russo della regione. Il governatore della regione di Brjansk ha detto che un drone ha colpito la fabbrica di componenti elettroniche per sistemi missilistici Kremnij El e nella stessa città sarebbe stato colpito anche il quartier generale del Comitato investigativo federale. Nella regione di Kaluga, un drone ucraino avrebbe colpito un deposito di carburante, al momento vuoto, mentre il sindaco di Mosca, Sergej Sobjanin, ha detto che un drone è stato abbattuto mentre si dirigeva sulla capitale – che da oltre due settimane viene attaccata quasi quotidianamente. In seguito alla minaccia, gli aeroporti della città e quelli della vicina regione di Tula sono stati temporaneamente chiusi. Infine, il ministero della Difesa dice di aver abbattuto droni ucraini nelle regioni di Orël e Rjazan, mentre la Crimea è stata nuovamente attaccata da droni aerei e marittimi.
La strategia
L’attacco di ieri notte fa parte della strategia ucraina che ha l’obiettivo di portare il conflitto fin dentro la Russia, annunciata alla fine dello scorso luglio dopo la decisione del Cremlino di non rinnovare l’accordo sul grano ucraino e gli attacchi contro il porto di Odessa. Da allora, gli attacchi di droni ucraini contro obiettivi in Russia si sono moltiplicati, fino a diventare quotidiani.
Kiev utilizza soprattutto piccoli droni kamikaze a lungo raggio di produzione propria, ma negli ultimi giorni è circolata la notizia dell’impiego di un nuovo tipo di velivolo, di origine australiana, costruito in balsa e cartone, leggerissimo e molto difficile da individuare.
Il governo ucraino non commenta direttamente gli attacchi contro la Russia, ma secondo il ministero della Difesa britannico, l’attuale campagna ha l’obiettivo di danneggiare le infrastrutture logistiche delle forze armate russe e favorire la controffensiva. Quello che è certo è che queste operazioni hanno un importante effetto sul morale della popolazione ucraina. «Le notizie degli attacchi in Russia mi hanno un po’ tirata sù questa notte», dice Oksana, 35 anni, che ha trascorso la notte nel corridoio del suo appartamento a Kiev.
Un atto voluto?
Ieri, il portavoce del Cremlino Peskov ha respinto l’offerta di un’inchiesta internazionale sul disastro aereo che ha coinvolto Prigožin e gli alti comandi del gruppo Wagner, arrivata dalle autorità aeree brasiliane (l’aereo su cui viaggiava Prigožin era stato prodotto dall’azienda brasiliana Embraer). Rispondendo alle domande dei giornalisti, Peskov ha anche aperto per la prima volta alla possibilità che non si sia trattato di un incidente: «Ci sono diverse possibilità incluso che si sia trattato di un gesto deliberato». Secondo fonti dell’intelligence statunitense, l’aereo su cui viaggiava il leader mercenario sarebbe stato abbattuto da una bomba installata a bordo prima della partenza.
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